Page 1309 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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eccellenza e dicendogli che Francesco desiderava che gli fusse dato a
dipignere il salotto dell'udienza, che è dinanzi alla capella del palazzo
ducale, e che non si curava d'altro pagamento, ella si contentò che ciò gli
fusse conceduto. Per che, avendo Francesco fatto in disegni piccoli il trionfo

e molte storie de' fatti di Furio Camillo, si mise a fare lo spartimento di
quel salotto, secondo le rotture dei vani delle finestre e delle porte, che
sono quali più alte e quali più basse. E non fu piccola difficultà ridurre il
detto spartimento in modo che avesse ordine e non guastasse le storie.

Nella faccia dove è la porta per la quale si entra nel salotto rimanevano
due vani grandi divisi dalla porta; dirimpetto a questa, dove sono le tre
finestre che guardano in piazza ne rimanevano quattro, ma non più larghi
che circa tre braccia l'uno. Nella testa che è a man ritta entrando, dove

sono due finestre che rispondono similmente in piazza, da un altro lato
erano tre vani simili, cioè di tre braccia circa, e nella testa, che è a man
manca dirimpetto a questa, essendo la porta di marmo che entra nella
capella et una finestra con una grata di bronzo, non rimaneva se non un

vano grande da potervi accommodare cosa di momento. In questa facciata
adunque della capella dentro a un ornamento di pilastri corinti che reggono
un architrave, il quale ha uno sfondato di sotto dove pendono due
ricchissimi festoni e due pendagli di variate frutte molto bene contrafatte e

sopra cui siede un putto ignudo che tiene l'arme ducale, cioè di casa Medici
e Tolledo, fece due storie: a man ritta Camillo che comanda che quel
maestro di scuola sia dato in preda a' fanciulli suoi scolari, e nell'altra il
medesimo, che mentre l'esercito combatte et il fuoco arde gli steccati et

alloggiamenti del campo, rompe i Galli; et a canto dove seguita il
medesimo ordine di pilastri fece grande quanto il vivo una Occasione che
ha preso la Fortuna per lo crine, et alcune imprese di sua eccellenza, con
molti ornamenti fatti con grazia maravigliosa. Nella facciata maggiore,

dove sono due gran vani divisi dalla porta principale, fece due storie grandi
e bellissime. Nella prima sono Galli, che pesando l'oro del tributo, vi
aggiungono una spada, acciò sia il peso maggiore, e Camillo che sdegnato
con la virtù dell'armi si libera dal tributo, la qual storia è bellissima, copiosa

di figure, di paesi, d'antichità e di vasi benissimo et in diverse maniere finti
d'oro e d'argento. Nell'altra storia a canto a questa è Camillo sopra il carro
trionfale tirato da quattro cavalli, et in alto la Fama che lo corona. Dinanzi
al carro sono sacerdoti con la statua della dea Giunone, con vasi in mano,

molto riccamente abbigliati e con alcuni trofei e spoglie bellissime;
d'intorno al carro sono infiniti prigioni in diverse attitudini, e dietro i soldati
dell'esercito armati, fra i quali ritrasse Francesco se stesso tanto bene, che
par vivo. Nel lontano dove passa il trionfo è una Roma molto bella, e sopra

la porta è una Pace di chiaro scuro con certi prigioni, la quale abrucia
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