Page 1310 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'armi; il che tutto fu fatto da Francesco con tanta diligenza e studio, che
non può vedersi più bell'opra. Nell'altra faccia, che è volta a ponente, fece
nel mezzo e ne' maggior vani in una nicchia Marte armato, e sotto quello
una figura ignuda finta per un Gallo con la cresta in capo simile a quella de'

galli naturali, et in un'altra nicchia Diana succinta di pelle, che si cava una
freccia del turcasso, e con un cane. Ne' due canti di verso l'altre due
facciate sono due Tempi, uno che aggiusta i pesi con le bilance e l'altro che
tempra, versando l'acqua di due vasi l'uno nell'altro. Nell'ultima facciata,

dirimpetto alla capella, la quale volta a tramontana, è da un canto a man
ritta il sole figurato nel mo' che gli ... egizzii il mostrano, e dall'altro la luna
nel medesimo modo; nel mezzo è il Favore finto in un giovane ignudo in
cima alla ruota, et in mezzo da un lato all'Invidia, all'Odio et alla

Maladicenza e dall'altro agli Onori, al Diletto et a tutte l'altre cose descritte
da Luciano. Sopra le finestre è un fregio tutto pieno di bellissimi ignudi,
grandi quanto il vivo et in diverse forme et attitudini, con alcune storie
similmente de' fatti di Camillo, e dirimpetto alla Pace, che arde l'arme, è il

fiume Arno che avendo un corno di dovizia abbondantissimo, scuopre
(alzando con una mano un panno) una Fiorenza e la grandezza de' suoi
pontefici e gli eroi di casa Medici. Vi fece oltre di ciò un basamento che gira
intorno a queste storie e nicchie con alcuni termini di femina che reggono

festoni, e nel mezzo sono certi ovati con storie di popoli che adornano una
Sfinge et il fiume Arno. Mise Francesco in fare quest'opera tutta quella
diligenza e studio che è possibile, e la condusse felicemente ancora che
avesse molte contrarietà, per lasciar nella patria un'opra degna di sé e di

tanto prencipe.
Era Francesco di natura malinconico, e le più volte non si curava quando

era a lavorare d'avere intorno niuno. Ma nondimeno quando a principio
cominciò quest'opera, quasi sforzando la natura e facendo il liberale, con
molta dimestichezza lasciava che il Tasso et altri amici suoi, che gli
avevano fatto qualche servizio, stesseno a vederlo lavorare, carezzandogli

in tutti i modi che sapeva. Quando poi ebbe preso, secondo che dicono,
pratica della corte e che gli parve essere in favore, tornando alla natura
sua colorosa, mordace, non aveva loro alcun rispetto; anzi, che era peggio,
con parole mordacissime, come soleva (il che servì per una scusa a' suoi

avversarii), tassava e biasimava l'opere altrui, e sé e le sue poneva sopra
le stelle. Questi modi, dispiacendo ai più e medesimamente a certi artefici,
gl'acquistarono tanto odio, che il Tasso e molti altri che d'amici gli erano
divenuti contrarii, gli cominciarono a dar che fare e che pensare; perciò

che, se bene lodavano l'eccellenza che era in lui dell'arte e la facilità e
prestezza con le quali conduceva l'opere interamente e benissimo, non
mancava loro dall'altro lato che biasimare. E perché, se gli avesseno
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