Page 1331 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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molto bella figura. Dopo, andato a Carrara e di là mandati marmi che
voleva alla volta di Roma, tornò di nuovo a Fiorenza per questa cagione.
Avendo Daniello menato in sua compagnia, quando a principio venne da
Roma a Fiorenza, un suo giovane chiamato Orazio Pianetti, virtuoso e
molto gentile, qualunche di ciò si fusse la cagione, non fu sì tosto arrivato a
Fiorenza, che si morì. Di che sentendo infinita noia e dispiacere Daniello,
come quegli che molto, per le sue virtù, amava il giovane, e non potendo
altrimenti verso di lui il suo buono animo mostrare, tornato quest'ultima
volta a Fiorenza, fece la testa di lui di marmo dal petto in su, ritraendola
ottimamente da una formata in sul morto, e quella finita la pose con uno
epitaffio nella chiesa di San Michele Berteldi in sulla piazza degl'Antinori.
Nel che si mostrò Daniello, con questo veramente amorevole uffizio, uomo
di rara bontà et altrimenti amico agl'amici di quello che oggi si costuma
communemente, pochissimi ritrovandosi che nell'amicizia altra cosa amino
che l'utile e commodo proprio.
Dopo queste cose, essendo gran tempo che non era stato a Volterra sua
patria, vi andò prima che ritornasse a Roma e vi fu molto carezzato
dagl'amici e parenti suoi; et essendo pregato di lasciare alcuna memoria di
sé nella patria, fece in un quadrotto di figure piccole la storia
degl'innocenti, che fu tenuta molto bell'opera, e la pose nella chiesa di San
Piero; dopo, pensando di non mai più dovervi ritornare, vendé quel poco
che vi aveva di patrimonio a Lionardo Ricciarelli suo nipote, il quale
essendo con esso lui stato a Roma et avendo molto bene imparato a
lavorare di stucco, servì poi tre anni Giorgio Vasari in compagnia di molti
altri nell'opere che allora si fecero nel palazzo del Duca.
Tornato finalmente Daniello a Roma, avendo papa Paolo Quarto volontà di
gettare in terra il Giudizio di Michelagnolo per gli ignudi che li pareva che
mostrasseno la parti vergognose troppo disonestamente, fu detto da
cardinali et uomini di giudizio che sarebbe gran peccato guastarle e
trovoron modo che Daniello facesse lor certi panni sottili che le coprissi,
che tal cosa finì poi sotto Pio Quarto con rifar la Santa Caterina et il San
Biagio, parendo che non istesseno con onestà. Cominciò le statue in quel
mentre per la capella del detto cardinale di Monte Pulciano et il San
Michele del Portone, ma nondimeno non lavorava con quella prestezza che
arebbe potuto e dovuto, come lui che se n'andava di pensiero in pensiero.
Intanto, dopo essere stato morto il re Arrigo di Francia in giostra, venendo
il signor Ruberto Strozzi in Italia et a Roma, Caterina de' Medici reina,
essendo rimasa reggente in quel regno, per fare al detto suo morto marito
alcuna onorata memoria, commise che il detto Ruberto fusse col
Buonarroto e facesse che in ciò il suo disiderio avesse compimento; onde,
giunto egli a Roma, parlò di ciò lungamente con Michelagnolo, il quale non