Page 1338 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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parimente d'un altro suo fratello, il quale pose con alcuni amici suoi
all'orefice, se n'andò ad Urbino, dove gli furono da quel Duca fatte molte
carezze e poi datogli ordine di quanto avesse a disegnare per conto della
capella et altre cose. Ma in quel mentre, avendo quel Duca come generale
de' signori viniziani a ire a Verona et a vedere l'altre fortificazioni di quel
dominio, menò seco Taddeo, il quale gli ritrasse il quadro di mano di
Raffaello, che è, come in altro luogo s'è detto, in casa de' signori conti da
Canossa; dopo cominciò, pur per sua eccellenza, una telona grande,
dentrovi la conversione di San Pavolo, la quale è ancora così imperfetta a
Sant'Agnolo appresso Ottaviano suo padre. Ritornato poi in Urbino andò
per un pezzo seguitando i disegni della detta capella, che furono de' fatti di
Nostra Donna, come si può vedere in una parte di quelli, che è appresso
Federigo suo fratello, disegnati di penna e chiaro scuro; ma o venisse che 'l
Duca non fosse resoluto e gli paresse Taddeo troppo giovane, o da altra
cagione, si stette Taddeo con esso lui due anni, senza fare altro che alcune
pitture in uno studiolo a Pesaro et un'arme grande a fresco nella facciata
del palazzo et il ritratto di quel Duca in un quadro grande quanto il vivo,
che tutte furono bell'opere.
Finalmente, avendo il Duca a partire per Roma per andare a ricevere il
bastone, come generale di santa Chiesa, da papa Giulio Terzo, lasciò a
Taddeo che seguitasse la detta capella e che fosse di tutto quello, che per
ciò bisognava, proveduto. Ma i ministri del Duca, facendogli come i più di
simili uomini fanno, cioè stentare ogni cosa, furono cagione che Taddeo,
dopo avere perduto duoi anni di tempo, se n'andò a Roma, dove truovato il
Duca si scusò destramente, senza dar biasimo a nessuno, promettendo che
non mancherebbe di fare quando fosse tempo. L'anno poi 1551, avendo
Stefano Veltroni dal Monte Sansavino ordine dal Papa e dal Vasari di fare
adornare di grottesche le stanze della vigna, che fu del cardinale Poggio,
fuori della porta del Popolo in sul monte, chiamò Taddeo, e nel quadro del
mezzo gli fece dipignere una Occasione, che avendo presa la Fortuna,
mostra di volerle tagliare il crine con le forbice, impresa di quel Papa, nel
che Taddeo si portò molto bene. Dopo avendo il Vasari fatto sotto il
palazzo nuovo, primo di tutti gl'altri, il disegno del cortile e della fonte, che
poi fu seguitata dal Vignola e dall'Amannato e murata da Baronino, nel
dipignervi molte cose Prospero Fontana, come di sotto si dirà, si servì assai
di Taddeo in molte cose, che gli furono occasione di maggiore bene; perciò
che, piacendo a quel Papa il suo modo di fare, gli fece dipignere in alcune
stanze sopra il corridore di Belvedere alcune figurette colorite, che
servirono per fregii di quelle camere, et in una loggia scoperta, dietro
quelle che voltavano verso Roma, fece nella facciata di chiaro scuro e
grandi quanto il vivo tutte le fatiche di Ercole, che furono al tempo di papa