Page 1340 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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avendo Taddeo più che ventisei anni, fu et è tenuta singolare et egli allora
giudicato dagl'artefici eccellente pittore.

Questa finita gl'allogò Messer Mario Frangipane nella chiesa di San Marcello
una sua capella, nella quale si servì Taddeo, come fece anco in molti altri
lavori, de' giovani forestieri, che sono sempre in Roma e vanno lavorando a
giornate per imparare e guadagnare, ma nondimeno per allora non la

condusse del tutto. Dipinse il medesimo al tempo di Paolo Quarto in
palazzo del Papa alcune stanze a fresco, dove stava il cardinale Caraffa,
nel torrone sopra la guardia de' Lanzi, et a olio in alcuni quadrotti la
Natività di Cristo, la Vergine e Giuseppo quando fuggono in Egitto, i quali

duoi furono mandati in Portogallo dall'ambasciatore di quel re. Volendo il
cardinal di Mantoa fare dipignere dentro tutto il suo palazzo a canto all'arco
di Portogallo con prestezza grandissima, allogò quell'opera a Taddeo per
convenevole prezzo; il qual Taddeo cominciando con buon numero

d'uomini, in brieve lo condusse a fine, mostrando avere grandissimo
giudizio in sapere accommodare tanti diversi cervelli in opera sì grande e
conoscere le maniere differenti per sì fatto modo, che l'opera mostri essere
tutta d'una stessa mano; insomma sodisfece in questo lavoro Taddeo con

suo molto utile al detto cardinale et a chiunche la vide, ingannando
l'opinione di coloro che non potevano credere che egli avesse a riuscire in
viluppo di sì grand'opera.

Parimente dipinse dalle Botteghe Scure per Messer Alessandro Mattei, in
certi sfondati delle stanze del suo palazzo, alcune storie di figure a fresco,

et alcun'altre ne fece condurre a Federigo suo fratello, acciò si
accommodasse al lavorare, il quale Federigo, avendo preso animo,
condusse poi da sé un monte di Parnaso sotto le scale d'Araceli in casa
d'un gentiluomo chiamato Stefano Margani romano, nello sfondato d'una
volta. Onde Taddeo, veggendo il detto Federigo assicurato e fare da sé con

i suoi proprii disegni, senza essere più che tanto da niuno aiutato, gli fece
allogare dagli uomini di Santa Maria dell'Orto a Ripa in Roma (mostrando
quasi di volerla fare egli) una capella, perciò che a Federigo solo, essendo

anco giovinetto, non sarebbe stata data già mai. Taddeo dunque, per
sodisfare a quegl'uomini, vi fece la Natività di Cristo et il resto poi condusse
tutto Federigo, portandosi di maniera, che si vide principio di quella
eccellenza che oggi è in lui manifesta. Né medesimi tempi, al duca di Guisa
che era allora in Roma, disiderando egli di condurre un pittore pratico e

valent'uomo a dipignere un suo palazzo in Francia, fu mezzo per le mani
Taddeo; onde, vedute delle opere sue e piaciutagli la maniera, convenne di
dargli l'anno di provisione seicento scudi, e che Taddeo, finita l'opera che

aveva fra mano, dovesse andare in Francia a servirlo. E così arebbe fatto
Taddeo, essendo i danari per mettersi a ordine stati lasciati in un banco, se
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