Page 11 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ALLO ILLUSTRISSIMO ET ECCELLENTISSIMO
SIGNOR COSIMO MEDICI DUCA DI FIORENZA E
SIENA SIGNOR SUO OSSERVANDISSIMO
Ecco dopo diciassette anni ch'io presentai quasi abbozzate a Vostra
Eccellenza Illustrissima le vite de' più celebri pittori, scultori et architetti,
che elle Vi tornano innanzi, non pure del tutto finite, ma tanto da quello
che ell'erano immutate, et in guisa più adorne e ricche d'infinite opere,
delle quali insino allora io non aveva potuto avere altra cognizione, che per
mio aiuto non si può in loro, quanto a me, alcuna cosa desiderare. Ecco,
dico, che di nuovo Vi si presentano, Illustrissimo e veramente
Eccellentissimo signor Duca, con l'aggiunta d'altri nobili e molti famosi
artefici, che da quel tempo insino a oggi sono dalle miserie di questa
passati a miglior vita, e d'altri che ancorché fra noi vivano, hanno in queste
professioni sì fattamente operato, che degnissimi sono d'eterna memoria.
E di vero è a molti stato di non piccola ventura, che io sia per la benignità
di Colui a cui vivono tutte le cose, tanto vivuto, che io abbia questo libro
quasi tutto fatto di nuovo: perciò che, come ne ho molte cose levate, che
senza mia saputa et in mia assenza vi erano, non so come, state poste, et
altre rimutate, così ve ne ho molte utili e necessarie, che mancavono,
aggiunte. E se le effigie e' ritratti che ho posti di tanti valenti uomini in
questa opera, dei quali una gran parte si sono avuti con l'aiuto e per mezzo
di Vostra Eccellenzia, non sono alcuna volta ben simili al vero, e non tutti
hanno quella proprietà e simiglianza che suol dare loro la vivezza de' colori,
non è però che il disegno et i lineamenti non sieno stati tolti dal vero, e
non siano e proprii e naturali: senzaché essendomene una gran parte stati
mandati dagli amici che ho in diversi luoghi, non sono tutti stati disegnati
da buona mano.
Non mi è anco stato in ciò di piccolo incommodo la lontananza di chi ha
queste teste intagliate, però che se fussino stati gli intagliatori appresso di
me, si sarebbe per avventura intorno a ciò potuto molto più diligenza, che
non si è fatto, usare. Ma, comunche sia, abbiano i virtuosi e gli artefici
nostri, a comodo e benefizio de' quali mi sono messo a tanta fatica, di
quanto ci averanno di buono, d'utile e di giovevole, obbligo di tutto a
Vostra Eccellenza Illustrissima; poiché, in stando io al servigio di Lei, ho
avuto con lo ozio che Le è piaciuto di darmi, e col maneggio di molte, anzi
infinite, Sue cose, comodità di mettere insieme e dare al mondo tutto
quello che al perfetto compimento di questa opera parea si richiedesse; e
non sarebbe quasi impietà nonché ingratitudine che io ad altri dedicassi