Page 14 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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eserciti con altro mai che col pennello. Né anche con questo son giunto a
quel termine, al quale io mi imagino di potere aggiugnere, ora che la
fortuna mi promette pur tanto di favore, che con più commodità e con più
lode mia e con più satisfazione altrui potrò forse così col pennello come
anco con la penna spiegare al mondo i concetti miei qualunque si siano.
Perciò che oltra lo aiuto e la protezzione che io debbo sperar
dall'Eccellenza Vostra, come da mio Signore e come da fautore de' poveri
virtuosi, è piaciuto alla divina Bontà d'eleggere per Suo vicario in terra il
Santissimo e Beatissimo Giulio Terzo, Pontefice Massimo, amatore e
riconoscitore d'ogni sorte virtù e di queste eccellentissime e difficilissime
arti spezialmente; da la cui somma liberalità attendo ristoro di molti anni
consumati e di molte fatiche sparte sino ad ora senza alcun frutto. E non
pur io, che mi son dedicato per servo perpetuo a la Santità Sua, ma tutti
gl'ingegnosi artefici di questa età ne debbono aspettare onore e premio
tale ed occasione d'esercitarsi talmente, che io già mi rallegro di vedere
queste arti arrivate nel Suo tempo al supremo grado della lor perfezzione,
e Roma ornata di tanti e sì nobili artefici, che annoverandoli con quelli di
Fiorenza, che tutto giorno fa mettere in opera l'Eccellenza Vostra, spero
che chi verrà dopo noi arà da scrivere la quarta età del mio volume, dotato
d'altri Maestri, d'altri magisterii che non sono i descritti da me; nella
compagnia de' quali io mi vo preparando con ogni studio di non esser degli
ultimi.
Intanto mi contento che Ella abbia buona speranza di me e migliore
opinione di quella che senza alcuna mia colpa n'ha forse concepita,
desiderando che Ella non mi lasci opprimere nel Suo concetto dell'altrui
maligne relazioni, fino a tanto che la vita e l'opere mie mostrerranno il
contrario di quello che e' dicono.
Ora con quello animo che io tengo d'onorarLa e di servirLa sempre,
dedicandoLe questa rozza fatica, come ogni altra mia cosa e me medesimo
L'ho dedicato, La supplico che non Si sdegni di averne la protezzione o di
mirar almeno a la devozione di chi glieLa porge; et alla Sua buona grazia
raccomandandomi, umilissimamente Le bacio le mani.
Di Vostra Eccellenzia umilissimo servitore
GIORGIO VASARI, pittore aretino.