Page 13 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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primieramente risuscitate, di poi di tempo in tempo accresciute, ornate e
condotte finalmente a quel grado di bellezza e di maestà dove elle si
trovano a' giorni d'oggi. E perciò che questi tali sono stati quasi tutti
Toscani e la più parte Suoi Fiorentini e molti d'essi dagli Illustrissimi Antichi

Suoi con ogni sorte di premii e di onori incitati et aiutati a mettere in
opera, si può dire che nel Suo stato, anzi nella Sua felicissima casa siano
rinate, e per benefizio de' Suoi medesimi abbia il mondo queste bellissime
arti ricuperate, e che per esse nobilitato e rimbellito si sia. Onde, per

l'obligo che questo secolo, queste arti e questa sorte d'artefici debbono
comunemente agli Suoi et a Lei, come erede della virtù Loro e del Loro
patrocinio verso queste professioni; e per quello che Le debbo io
particularmente per avere imparato da Loro, per esserLe suddito, per

esserLe devoto, perché mi sono allevato sotto Ippolito Cardinale de' Medici
e sotto Alessandro suo antecessore; e perché sono infinitamente tenuto
alle felici ossa del Magnifico Ottaviano de' Medici, dal quale io fui
sostentato, amato e difeso, mentre che e' visse, per tutte queste cose,

dico, e perché dalla grandezza del valore e della fortuna Sua verrà molto di
favore a quest'opera e dall'intelligenza, ch'Ella tiene del suo soggetto
meglio che da nessun altro, sarà considerata l'utilità di essa e la fatica e la
diligenza fatta da me per condurla; mi è parso che a l'Eccellenza Vostra

solamente si convenga di dedicarla; e sotto l'onoratissimo nome Suo ho
voluto che ella pervenga a le mani degli uomini.

Degnisi adunque l'Eccellenza Vostra d'accettarla, di favorirla, e, se da
l'altezza de' Suoi pensieri Le sarà concesso, talvolta di leggerla,
riguardando alla qualità delle cose che vi si trattano e alla pura mia
intenzione; la quale è stata non di procacciarmi lode come scrittore, ma

come artefice di lodar l'industria ed avvivar la memoria di quelli che
avendo dato vita ed ornamento a queste professioni, non meritano che i
nomi e l'opere loro siano in tutto, così com'erano, in preda della morte e
della oblivione. Oltra che in un tempo medesimo, con l'esempio di tanti

valenti uomini e con tante notizie di tante cose, che da me sono state
raccolte in questo libro, ho pensato di giovar non poco a' professori di
questi esercizi, e di dilettare tutti gli altri che ne hanno gusto e vaghezza. Il
che mi sono ingegnato di fare con quella accuratezza e con quella fede che

si ricerca alla verità della storia e delle cose che si scrivono. Ma se la
scrittura per essere incolta e così naturale com'io favello, non è degna de
lo orecchio di Vostra Eccellenzia, né de' meriti di tanti chiarissimi ingegni,
scusimi, quanto a loro, che la penna d'un disegnatore, come furono essi

ancora, non ha più forza di linearli e d'ombreggiarli; e, quanto a Lei, mi
basti che Ella si degni di gradire la mia semplice fatica, considerando che la
necessità di procacciarmi i bisogni della vita non mi ha concesso che io mi
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