Page 16 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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m'erano venute a notizia. Onde non tanto ho potuto correggere, quanto
accrescere ancora tante cose, che molte vite si possono dire essere quasi
rifatte di nuovo: come alcuna veramente delli antichi pure, che non ci era,
si è di nuovo aggiunta. Né m'è parso fatica, con spesa e disagio grande,
per maggiormente rinfrescare la memoria di quelli, che io tanto onoro, di
ritrovare i ritratti, e mettergli innanzi alle vite loro. E per più contento di
molti amici fuor dell'arte, ma all'arte affezzionatissimi, ho ridotto in un
compendio la maggior parte dell'opere di quelli che ancor sono vivi e degni
d'esser sempre per le loro virtù nominati; perché quel rispetto che altra
volta mi ritenne a chi ben pensa non ci ha luogo, non mi si proponendo se
non cose eccellenti e degne di lode. E potrà forse essere questo uno
sprone, che ciascun seguiti d'operare eccellentemente, e d'avanzarsi
sempre di bene in meglio; di sorte che chi scriverà il rimanente di questa
istoria potrà farlo con più grandezza e maestà, avendo occasione di
contare quelle più rare e più perfette opere, che di mano in mano dal
desiderio di eternità incominciate e dallo studio di sì divini ingegni finite,
vedrà per inanzi il mondo uscire delle vostre mani. Et i giovani che vengono
dietro studiando, incitati dalla gloria (quando l'utile non avesse tanta
forza), s'accenderanno per aventura dall'esempio a divenire eccellenti.
E perché questa opera venga del tutto perfetta, né s'abbia a cercare fuora
cosa alcuna, ci ho aggiunto gran parte delle opere de' più celebrati artefici
antichi, così greci come d'altre nazioni, la memoria de' quali da Plinio e da
altri scrittori è stata fino a' tempi nostri conservata, che senza la penna
loro sarebbono come molte altre sepolte in sempiterna oblivione. E ci potrà
forse anche questa considerazione generalmente accrescer l'animo a
virtuosamente operare, e vedendo la nobiltà e grandezza dell'arte nostra, e
quanto sia stata sempre da tutte le nazioni, e particolarmente dai più nobili
ingegni e signori più potenti e pregiata e premiata, spingerci ed
infiammarci tutti a lasciare il mondo adorno d'opere spessissime per
numero e per eccellenzia rarissime; onde abbellito da noi ci tenga in quel
grado, che egli ha tenuto quei sempre maravigliosi e celebratissimi spiriti.
Accettate dunque con animo grato queste mie fatiche, e qualunque le
sieno, da me amorevolmente, per gloria dell'arte ed onor degli artefici,
condotte al suo fine, e pigliatele per uno indizio e pegno certo dell'animo
mio, di niuna altra cosa più desideroso, che della grandezza e della gloria
vostra, della quale, essendo ancor io ricevuto da voi nella compagnia
vostra (di che e voi ringrazio e per mio conto me ne compiaccio non poco)
mi parrà sempre in un certo modo partecipare.