Page 19 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 19





gravissima rispetto alla quieta e leggera opera dell'animo e della mano
sola del dipintore.

Fanno appresso grandissimo fondamento sopra l'essere le cose tanto più
nobili e più perfette, quanto elle si accostano più al vero. E dicono che la
scultura imita la forma vera, e mostra le sue cose, girandole intorno, a
tutte le vedute; dove la pittura, per esser spianata con semplicissimi

lineamenti di pennello, e non avere che un lume solo, non mostra che una
apparenza sola. Né hanno rispetto a dire molti di loro, che la scultura è
tanto superiore alla pittura, quanto il vero alla bugia. Ma per la ultima e più
forte ragione, adducono che allo scultore è necessario non solamente la

perfezione del giudizio ordinaria come al pittore, ma assoluta e subìta, di
maniera che ella conosca sin dentro a' marmi l'intero a punto di quella
figura ch'essi intendono di cavarne, e possa senza altro modello prima far
molte parti perfette che e' le accompagni ed unisca insieme: come ha fatto

divinamente Michelagnolo; avvenga che, mancando di questa felicità di
giudizio, fanno agevolmente e spesso di quelli inconvenienti che non hanno
rimedio, e che, fatti, son sempre testimonii degl'errori dello scarpello, o del
poco giudizio dello scultore, la qual cosa non avviene a' pittori. Perciò che

ad ogni errore di pennello o mancamento di giudizio che venisse lor fatto,
hanno tempo, conoscendogli da per loro o avvertiti da altri, a ricoprirli e
medicarli con il medesimo pennello che l'aveva fatto; il quale nelle man
loro ha questo vantaggio dagli scarpelli dello scultore, ch'egli non solo

sana, come faceva il ferro della lancia d'Achille, ma lascia senza margine le
sue ferite.

Alle quali cose rispondendo i pittori, non senza sdegno dicono
primieramente, che volendo gli scultori considerare la cosa in sagrestia, la
prima nobiltà è la loro; e che gli scultori s'ingannano di gran lunga a
chiamare opera loro la statua del primo Padre, essendo stata fatta di terra.

L'arte della qual operazione mediante il suo levare e porre non è manco de'
pittori che d'altri, e fu chiamata plastice da' Greci e fictoria da' Latini, e da
Prassitele fu giudicata madre della scultura, del getto e del cesello, cosa

che fa la scultura veramente nipote alla pittura; conciò sia che la plastice e
la pittura naschino insieme e subito dal disegno. Et esaminata fuori di
sagrestia, dicono che tante sono e sì varie l'opinioni de' tempi, che male si
può credere più all'una che all'altra; e che considerato finalmente questa
nobiltà, dove e' vogliono, nell'uno de' luoghi perdono e nell'altro non

vincono, siccome nel Proemio delle Vite più chiaramente potrà vedersi.

Appresso, per riscontro dell'arti congeneri e sottoposte alla scultura, dicono
averne molte più di loro: perché la pittura abbraccia l'invenzione
dell'istoria, la difficilissima arte degli scorti, tutti i corpi dell'architettura per
   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24