Page 1536 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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DI DIVERSI ARTEFICI FIAMMINGHI
Ora ancor che in molti luoghi, ma però confusamente si sia ragionato
dell'opere d'alcuni eccellenti pittori fiamminghi e dei loro intagli, non tacerò
i nomi d'alcun'altri, poiché non ho potuto avere intera notizia dell'opere, i
quali sono stati in Italia, et io gl'ho conosciuti la maggior parte, per
apprendere la maniera italiana, parendomi che così meriti la loro industria
e fatica usata nelle nostre arti.
Lasciando adunque da parte Martino d'Olanda, Giovanni Eick da Bruggia et
Uberto suo fratello, che nel 1410 mise in luce l'invenzione e modo di
colorire a olio, come altrove s'è detto, e lasciò molte opere di sua mano in
Guanto, in Ipri et in Bruggia, dove visse e morì onoratamente, dico che
dopo costoro seguitò Ruggieri Vander Vueiden di Bruselles, il quale fece
molte opere in più luoghi, ma principalmente nella sua patria e nel palazzo
de' Signori quattro tavole a olio bellissime di cose pertinenti alla Iustizia.
Di costui fu discepolo Havesse, del quale abbiàn, come si disse, in Fiorenza
in un quadretto piccolo che è in man del Duca, la Passione di Cristo. A
costui successero Lodovico da Lovano, Luven fiammingo, Pietro Ghrista,
Giusto da Guanto, Ugo d'Anversa et altri molti, i quali, perché mai non
uscirono di loro paese, tennero sempre la maniera fiamminga. E se bene
venne già in Italia Alberto Durero, del quale si è parlato lungamente, egli
tenne nondimeno sempre la sua medesima maniera, se bene fu nelle teste
massimamente pronto e vivace, come è notissimo a tutta Europa. Ma
lasciando costoro et insieme con essi Luca d'Olanda et altri, conobbi nel
1532 in Roma un Michele Cockisien, il quale attese assai alla maniera
italiana e condusse in quella città molte opere a fresco, e particolarmente
in Santa Maria de Anima due cappelle. Tornato poi al paese e fattosi
conoscere per valent'uomo, odo che fra l'altre opere ritrasse al re Filippo di
Spagna una tavola da una di Giovanni Eick su detto, che è in Guanto. Nella
quale ritratta che fu portata in Ispagna è il trionfo dell'Agnus Dei. Studiò
poco dopo in Roma Martino Emskerck, buon maestro di figure e paesi, il
quale ha fatto in Fiandra molte pitture e molti disegni di stampe di rame,
che sono state, come s'è detto altrove, intagliate da Ieronomo Cocca, il
quale conobbi in Roma mentre io serviva il cardinale Ipolito de' Medici. E
questi tutti sono stati bellissimi inventori di storie e molto osservatori della
maniera italiana. Conobbi ancora in Napoli, e fu mio amicissimo, l'anno
1545, Giovanni di Calker pittore fiammingo, molto raro e tanto pratico nella