Page 1534 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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finalmente il gentilissimo Messer Tommaso de' Cavalieri, che sempre l'ha
favorito, fatto dipignere con disegni di Michelagnolo una tavola per la
chiesa di San Giovanni Laterano, d'una Vergine annunziata bellissima. Il
quale disegno di man propria del Buonarruoto, da costui imitato, donò al
signor duca Cosimo, Lionardo Buonarruoti, nipote di esso Michelagnolo,
insieme con alcuni altri, di fortificazioni, d'architettura et altre cose
rarissime. E questo basti di Marcello, che per ultimo attende a lavorare
cose piccole, conducendole con veramente estrema et incredibile pacienza.
Di Iacopo del Conte fiorentino, il quale sì come i sopra detti abita in Roma,
si sarà detto a bastanza fra in questo et in altri luoghi, se ancora se ne dirà
alcun altro particolare. Costui dunque essendo stato in fin dalla sua
giovanezza molto inclinato a ritrarre di naturale, ha voluto che questa sia
stata sua principale professione, ancora che abbia secondo l'occasioni fatto
tavole e lavori in fresco pure assai in Roma e fuori. Ma de' ritratti, per non
dire di tutti, che sarebbe lunghissima storia, dirò solamente che egli ha
ritratto da papa Paulo Terzo in qua tutti i pontefici che sono stati, e tutti i
signori et ambasciatori d'importanza che sono stati a quella corte. E
similmente capitani d'eserciti e grand'uomini di casa Colonna e degli Orsini,
il signor Piero Strozzi et una infinità di vescovi, cardinali et altri gran prelati
e signori, senza molti letterati et altri galantuomini, che gl'hanno fatto
acquistare in Roma nome, onore et utile. Onde si sta in quella città con sua
famiglia molto agiata et onoratamente. Costui da giovanetto disegnava
tanto bene, che diede speranza, se avesse seguitato, di farsi
eccellentissimo, e saria stato veramente, ma, come ho detto, si voltò a
quello a che si sentiva da natura inclinato. Nondimeno non si possono le
cose sue se non lodare. È di sua mano una sua tavola, che è nella chiesa
del Popolo, un Cristo morto; et in un'altra, che ha fatta in San Luigi, alla
cappella di San Dionigi, con storie, è quel Santo. Ma la più bell'opera che
mai facesse si fu dua storie a fresco, che già fece, come s'è detto in altro
luogo, nella Compagnia della Misericordia de' Fiorentini, con una tavola
d'un Deposto di croce, con i ladroni confitti e lo svenimento di Nostra
Donna, colorita a olio, molto belle e condotte con diligenzia e con suo
molto onore. Ha fatto per Roma molti quadri e figure in varie maniere e
fatto assai ritratti interi vestiti e nudi d'uomini e di donne, che sono stati
bellissimi, però che così erano i naturali. Ha ritratto anco secondo
l'occasioni molte teste di signore, gentildonne e principesse, che sono state
a Roma. E fra l'altre so che già ritrasse la signora Livia Colonna, nobilissima
donna, per chiarezza di sangue, virtù e bellezza incomparabile. E questo
basti di Iacopo del Conte, il quale vive e va continuamente operando.
Arei potuto ancora di molti nostri toscani e d'altri luoghi d'Italia fare noto il
nome e l'opere loro, che me la son passata di leggieri, perché molti hanno