Page 1537 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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maniera d'Italia, che le sue opere non erano conosciute per mano di
Fiammingo. Ma costui morì giovane in Napoli, mentre si sperava gran cose
di lui, il quale disegnò la sua notomia al Vessalio.

Ma innanzi a questi fu molto in pregio Divik da Lovano, in quella maniera
buon maestro, e Quintino della medesima terra, il quale nelle sue figure
osservò sempre più che poté il naturale, come anche fece un suo figliuolo

chiamato Giovanni. Similmente Gios di Cleves fu gran coloritore e raro in
far ritratti di naturale, nel che servì assai il re Francesco di Francia, in far
molti ritratti di diversi signori e dame.

Sono anco stati famosi pittori e parte sono, della medesima provincia,
Giovanni d'Hemsen, Mattias Cook d'Anversa, Bernardo di Burselles,
Giovanni Cornelis d'Amsterdam, Lamberto della medesima terra, Enrico da

Binat, Giovachino di Patenier di Bovines e Giovanni Scorle canonico di
Utrecht, il quale portò in Fiandra molti nuovi modi di pitture cavati d'Italia.
Oltre questi, Giovanni Bella Gamba di Douai, Dirick d'Harlem della

medesima, e Francesco Mostaret, che valse assai in fare paesi a olio,
fantasticherie, bizzarrie, sogni et imaginazioni.
Girolamo Hertoglien Bos e Pietro Bruveghel di Breda furono imitatori di

costui, e Lancilotto è stato eccellente in far fuochi, notti, splendori, diavoli
e cose somiglianti. Piero Covek ha avuto molta invenzione nelle storie e
fatto bellissimi cartoni per tapezzerie e panni d'arazzo, e buona maniera e

pratica nelle cose d'architettura. Onde ha tradotto in lingua teutonica
l'opere d'architettura di Sebastiano Serlio bolognese. E Giovanni di Malengt
fu quasi il primo che portasse d'Italia in Fiandra il vero modo di fare storie
piene di figure ignude e di poesie, e di sua mano in Silanda è una gran
tribuna nella badia di Midelborgo. De' quali tutti si è avuto notizia da

maestro Giovanni della Strada di Brucies, pittore, e da Giovanni Bologna de
Douai, scultore, ambi fiaminghi et eccellenti come diremo nel trattato
degl'Accademici.

Ora quanto a quelli della medesima provincia, che sono vivi et in pregio, il
primo è fra loro, per opere di pittura e per molte carte intagliate in rame,

Francesco Floris d'Anversa, discepolo del già detto Lamberto Lombardo.
Costui dunque, il quale è tenuto eccellentissimo, ha operato di maniera in
tutte le cose della sua professione, che niuno ha meglio (dicono essi)
espressi gl'affetti dell'animo, il dolore, la letizia e l'altre passioni, con

bellissime e bizzarre invenzioni di lui, intanto che lo chiamano,
agguagliandolo all'Urbino, Raffaello fiammingo; vero è che ciò a noi non
dimostrano interamente le carte stampate, perciò che chi intaglia, sia
quanto vuole valent'uomo, non mai arriva a gran pezza all'opere et al

disegno e maniera di chi ha disegnato. È stato condiscepolo di costui, e
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