Page 1470 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Domenico del Barbieri pittore fiorentino, che è non pure eccellente in
questa sorte di rilievi, ma ancora nel disegno, onde in alcune cose che ha
colorite ha dato saggio di rarissimo ingegno. Nel medesimo luogo ha
lavorato ancora molte figure di stucco pur tonde uno scultore similmente

de' nostri paesi, chiamato Ponzio, che si è portato benissimo. Ma perché
infinite e varie sono l'opere che in questi luoghi sono state fatte in servigio
di que' signori, vo toccando solamente le cose principali dell'abate, per
mostrare quanto è raro nella pittura, nel disegno e nelle cose

d'architettura, e nel vero non mi parrebbe fatica allargarmi intorno alle
cose particolari, se io n'avessi vera e distinta notizia, come ho delle cose di
qua. Ma quanto al disegno il Primaticcio è stato et è eccellentissimo, come
si può vedere in una carta di sua mano dipinta delle cose del cielo, la quale

è nel nostro libro e fu da lui stesso mandata a me, che la tengo, per amor
suo e perché è di tutta perfezzione, carissima.

Morto il re Francesco, restò l'abate nel medesimo luogo e grado appresso
al re Enrico, e lo servì mentre che visse, e dopo fu dal re Francesco
Secondo fatto commessario generale sopra le fabriche di tutto il regno; nel
quale uffizio, che è onoratissimo e di molta riputazione, si esercitò già il

padre del cardinale della Bordagiera e monsignor di Villaroy. Morto
Francesco II, continuando nel medesimo uffizio serve il presente Re, di
ordine del quale e della Reina madre ha dato principio il Primaticcio alla
sepoltura del detto re Enrico, facendo nel mezzo d'una cappella a sei facce

la sepoltura di esso Re et in quattro facce la sepoltura di quattro figliuoli.
In una dell'altre due facce della cappella è l'altare e nell'altra la porta. E
perché vanno in queste opere moltissime statue di marmo e bronzi e storie
assai di basso rilievo, ella riuscirà opera degna di tanto e sì gran Re, e

dell'eccellenza et ingegno di sì raro artefice, come è questo abate di S.
Martino, il quale è stato ne' suoi migliori anni in tutte le cose che
appartengono alle nostre arti eccellentissimo et universale, poiché si è
adoperato in servigio de' suoi signori non solo nelle fabriche, pitture e

stucchi, ma ancora in molti apparati di feste e mascherate con bellissime e
capricciose invenzioni; è stato liberalissimo e molto amorevole verso
gl'amici e parenti, e parimente verso gl'artefici che l'hanno servito. In
Bologna ha fatto molti benefizii ai parenti suoi e comperato loro casamenti

onorati, e quelli fatti comodi e molto ornati, sì come è quella dove abita
oggi Messer Antonio Anselmi, che ha per donna una delle nipoti di esso
abate Primaticcio, il quale ha anco maritata un'altra sua nipote, sorella di
questa, con buona dote et onoratamente.

È vivuto sempre il Primaticcio non da pittore et artefice, ma da signore, e

come ho detto è stato molto amorevole ai nostri artefici. Quando mandò a
chiamare, come s'è detto, Prospero Fontana, gli mandò, perché potesse
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