Page 1471 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1471
condursi in Francia, una buona somma di danari, la quale, essendosi
infermato, non poté Prospero con sue opere e lavori scontare né rendere,
per che passando io l'anno 1563 per Bologna, gli raccomandai, per questo
conto, Prospero, e fu tanta la cortesia del Primaticcio, che avanti io partissi
di Bologna vidi uno scritto dell'abate, nel quale donava liberamente a
Prospero tutta quella somma di danari, che per ciò avesse in mano; per le
quali cose è tanta la benevolenza ch'egli si ha acquistata appresso
gl'artefici, che lo chiamano et onorano come padre. E per dire ancora
alcun'altra cosa di esso Prospero, non tacerò che fu già con sua molte lode
adoperato in Roma da papa Giulio Terzo in palazzo, alla vigna Giulia et al
palazzo di Campo Marzio, che allora era del signor Balduino Monti et oggi è
del signor Ernando cardinale de' Medici e figliuolo del duca Cosimo. In
Bologna ha fatto il medesimo molte opere a olio et a fresco, e
particolarmente nella Madonna del Baracane, in una tavola a olio, una
Santa Caterina, che alla presenza del tiranno disputa con filosofi e dottori,
che è tenuta molto bell'opera; et ha dipinto il medesimo nel palazzo, dove
sta il governatore, nella cappella principale molte pitture a fresco. È anco
molto amico del Primaticcio Lorenzo Sabatini pittore eccellente, e se non
fusse stato carico di moglie e molti figliuoli, l'arebbe l'abate condotto in
Francia, conoscendo che ha bonissima maniera e gran pratica in tutte le
cose, come si vede in molte opere che ha fatto in Bologna; e l'anno 1566
se ne servì il Vasari nell'apparato che si fece in Fiorenza per le dette nozze
del principe e della serenissima reina Giovanna d'Austria, facendogli fare
nel ricetto, che è fra la sala dei dugento e la grande, sei figure a fresco,
che sono molto belle e degne veramente di essere lodate. Ma perché
questo valente pittore va tuttavia acquistando, non dirò di lui altro, se non
che se ne spera, attendendo come fa agli studii dell'arte, onoratissima
riuscita.
Ora con l'occasione dell'abate e degl'altri bolognesi, de' quali si è in fin qui
fatto menzione, dirò alcuna cosa di Pellegrino bolognese, pittore di somma
aspettazione e di bellissimo ingegno. Costui dopo avere ne' suoi primi anni
atteso a disegnare l'opere del Vasari, che sono a Bologna nel refettorio di
San Michele in Bosco, e quelle d'altri pittori di buon nome, andò a Roma
l'anno 1547, dove attese insino all'anno 1550 a disegnare le cose più
notabili, lavorando in quel mentre e poi in Castel Sant'Agnolo alcune cose
d'intorno all'opere che fece Perino del Vaga. Nella chiesa di San Luigi de'
Franzesi fece nella cappella di San Dionigi in mezzo d'una volta una storia
a fresco d'una battaglia, nella quale si portò di maniera, che ancor che
Iacopo del Conte pittore fiorentino e Girolamo Siciolante da Sermoneta
avessero nella medesima cappella molte cose lavorato, non fu loro
Pellegrino punto inferiore, anzi pare a molti che si portasse meglio di loro