Page 1473 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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suo luogo. Ultimamente avendo preso a fare Pellegrino nella medesima
città d'Ancona la loggia de' mercanti, che è volta da una parte sopra la
marina e dall'altra verso la principale strada della città, ha adornato la
volta, che è fabbrica nuova, con molte figure grandi di stucco e pitture.
Nella quale opera perché ha posto Pellegrino ogni sua maggior fatica e
studio, ell'è riuscita in vero molto bella e graziosa, perciò che oltre che
sono tutte le figure belle e ben fatte, vi sono alcuni scorti d'ignudi
bellissimi, nei quali si vede che ha imitato l'opere del Buonarruoto, che
sono nella cappella di Roma, con molta diligenza. E perché non sono in
quelle parti architetti, né ingegni di conto e che più sappiano di lui, ha
preso Pellegrino assunto di attendere all'architettura et alla fortificazione
de' luoghi di quella provincia; e come quelli che ha conosciuto la pittura più
dificile e forse manco utile che l'architettura, lasciato alquanto da un lato il
dipignere, ha condotto per la fortificazione d'Ancona molte cose, e per
molti altri luoghi dello stato della Chiesa, e massimamente a Ravenna.
Finalmente ha dato principio in Pavia per lo cardinale Bonromeo a un
palazzo per la Sapienza, et oggi, perché non ha però del tutto abandonata
la pittura, lavora in Ferrara nel refettorio di San Giorgio ai monaci di Monte
Oliveto una storia a fresco che sarà molto bella, della quale mi ha esso
Pellegrino mostrato non ha molto il disegno, che è bellissimo. Ma perché è
giovane di trentacinque anni, e va tuttavia maggiormente acquistando e
caminando alla perfezzione, questo di lui basti per ora.
Parimente sarò brieve in ragionare d'Orazio Fumaccini, pittore similmente
bolognese, il quale ha fatto, come s'è detto, in Roma sopra una delle porte
della sala de' re una storia, che è bonissima, et in Bologna molte lodate
pitture; perché anch'esso è giovane e si porta in guisa, che non sarà
inferiore ai suoi maggiori, de' quali avemo in queste nostre vite fatto
menzione.
I Romagnuoli anch'essi, mossi dall'esempio de' Bolognesi loro vicini, hanno
nelle nostre arti molte cose nobilmente operato, perciò che, oltre a
Iacopone da Faenza, il quale, come s'è detto, dipinse in Ravenna a la
tribuna di San Vitale, vi sono stati e sono molti altri dopo lui che sono
eccellenti. Maestro Luca de' Longhi ravignano, uomo di natura buono,
quieto e studioso, ha fatto nella sua patria Ravenna e per di fuori molte
tavole a olio e ritratti di naturale bellissimi, e fra l'altre sono assai
leggiadre due tavolette che gli fece fare non ha molto nella chiesa de'
monaci Classi il reverendo don Antonio da Pisa, allora abate di quel
monasterio, per non dir nulla d'un infinito numero d'altre opere che ha fatto
questo pittore. E per vero dire se maestro Luca fusse uscito di Ravenna,
dove si è stato sempre e sta con la sua famiglia, essendo assiduo e molto