Page 1472 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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nella fierezza, grazia, colorito e disegno di quelle sue pitture, le quali poi
furono cagione che monsignor Poggio si servisse assai di Pellegrino; perciò
che avendo in sul monte Esquilino, dove aveva una sua vigna, fabricato un
palazzo fuor della porta del Popolo, volle che Pellegrino gli facesse alcune

figure nella facciata, e che poi gli dipignesse dentro una loggia, che è volta
verso il Tevere, la quale condusse con tanta diligenza, che è tenuta opera
molto bella e graziosa. In casa di Francesco Formento, fra la strada del
Pellegrino e Parione, fece in un cortile una facciata e due altre figure, e con

ordine de' ministri di papa Giulio Terzo lavorò in Belvedere un'arme grande
con due figure, e fuora della porta del Popolo alla chiesa di Santo Andrea,
la quale avea fatto edificare quel Pontefice, fece un San Piero et un Santo
Andrea, che furono due molto lodate figure; il disegno del quale San Piero

è nel nostro libro con altre carte disegnate dal medesimo con molta
diligenza.

Essendo poi mandato a Bologna da monsignor Poggio, gli dipinse a fresco
in un suo palazzo molte storie, fra le quali n'è una bellissima, nella quale si
vede, e per molti ignudi e vestiti, e per i leggiadri componimenti delle
storie, che superò se stesso, di maniera che non ha anco fatto ma' poi altra

opera di questa migliore. In San Iacopo della medesima città cominciò a
dipignere pure al cardinale Poggio una cappella, che poi fu finita dal già
detto Prospero Fontana. Essendo poi condotto Pellegrino dal cardinale
d'Augusta alla Madonna di Loreto, gli fece di stucchi e di pitture una

bellissima cappella: nella volta in un ricco partimento di stucchi è la
Natività e presentazione di Cristo al tempio nelle braccia di Simeone, e nel
mezzo è massimamente il Salvatore trasfigurato in sul monte Tabor, e con
esso Moisè, Elia et i discepoli; e nella tavola che è sopra l'altare, dipinse

San Giovanni Batista che battezza Cristo, et in questa ritrasse ginocchioni il
detto Cardinale. Nelle facciate dagli lati dipinse in una S. Giovanni che
predica alle turbe e nell'altra la decollazione del medesimo, e nel Paradiso
sotto la chiesa dipinse storie del giudicio et alcune figure di chiaro scuro,

dove oggi confessano i Teatini.

Essendo non molto dopo condotto da Giorgio Morato in Ancona, gli fece per
la chiesa di Santo Agostino, in una gran tavola a olio, Cristo battezzato da
S. Giovanni, e da un lato S. Paulo con altri Santi, e nella predella buon
numero di figure piccole, che sono molto graziose. Al medesimo fece nella
chiesa di S. Ciriaco sul monte un bellissimo adornamento di stucco alla

tavola dell'altar maggiore e dentro un Cristo tutto tondo di rilievo di braccia
cinque, che fu molto lodato; parimente ha fatto nella medesima città un
ornamento di stucco grandissimo e bellissimo all'altare maggiore di S.

Domenico, et arebbe anco fatto la tavola, ma perché venne in diferenza col
padrone di quell'opera, ella fu data a fare a Tiziano Vecello, come si dirà a
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