Page 1474 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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diligente e di bel giudizio, sarebbe riuscito rarissimo, perché ha fatto e fa le
sue cose con pacienza e studio, et io ne posso far fede, che so quanto gli
acquistasse quando dimorai due mesi in Ravenna, in praticando e
ragionando delle cose dell'arte; né tacerò che una sua figliuola ancora

piccola fanciulletta chiamata Barbera disegna molto bene, et ha cominciato
a colorire alcuna cosa con assai buona grazia e maniera.

Fu concorrente un tempo di Luca, Livio Agresti da Furlì, il quale, fatto che
ebbe per l'abate de' Grassi nella chiesa dello Spirito Santo alcune storie a
fresco et alcun'altre opere, si partì di Ravenna et andossene a Roma, dove
attendendo con molto studio al disegno, si fece buon pratico, come si può

veder in alcune facciate et altri lavori a fresco, che fece in quel tempo; e le
sue prime opere, che sono in Narni, hanno assai del buono. Nella chiesa di
Santo Spirito di Roma ha dipinto a fresco in una cappella istorie e figure
assai, che sono condotte con molto studio e fatica: onde sono da ognuno

meritamente lodate. La quale opera fu cagione, come s'è detto, che gli
fusse allogata una delle storie minori, che sono sopra le porte, nella sala
de' re nel palazzo di Vaticano, nella quale si portò in modo bene, ch'ella
può stare a paragone dell'altre.

Ha fatto il medesimo per lo cardinale d'Augusta sette pezzi di storie dipinte
sopra tela d'argento, che sono stati tenuti bellissimi in Ispagna, dove sono

stati dal detto Cardinale mandati a donare al re Filippo per paramento
d'una stanza. Un'altra tela d'argento simile ha dipinto nella medesima
maniera, la quale si vede oggi nella chiesa de' Chietini in Furlì; finalmente

essendosi fatto buono e fiero disegnatore, pratico coloritore, copioso ne'
componimenti delle storie e di maniera universale, è stato condotto con
buona provisione dal sopra detto Cardinale in Augusta, dove va facendo
continuamente opere degne di molta lode. Ma è rarissimo in alcune cose,
fra gl'altri di Romagna, Marco da Faenza (che così, e non altrimenti è

chiamato) per ciò che è pratico oltre modo nelle cose a fresco, fiero,
risoluto e terribile, e massimamente nella pratica e maniera di far
grottesche, non avendo in ciò oggi pari né chi alla sua perfezzione

aggiunga. Delle costui opere si vede per tutta Roma; et in Fiorenza è di
suo mano la maggior parte degl'ornamenti di venti diverse stanze che sono
nel palazzo ducale, e le fregiature del palco della sala maggiore di detto
palazzo, stato dipinto da Giorgio Vasari, come si dirà a suo luogo
pienamente, senzaché gl'ornamenti del principale cortile di detto palazzo

fatti per la venuta della reina Giovanna in poco tempo, furono in gran parte
condotti dal medesimo. E questo basti di Marco, essendo ancor vivo et in
sul più bello d'acquistare et operare.

In Parma è oggi appresso al signor duca Ottavio Farnese un pittore detto
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