Page 1465 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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di Ferrara, figliuola del duca Cosimo, e quivi con quella eleganza, con que'
modi e con quella voce che proprii e particolari furono, in orando, di tanto
uomo, raccontò le lodi, i meriti, la vita e l'opere del divino Michelagnolo
Buonarruoti. E nel vero che grandissima fortuna fu quella di Michelagnolo

non morire prima che fusse creata la nostra Accademia, da che con tanto
onore e con sì magnifica et onorata pompa fu celebrato il suo mortorio.
Così a sua gran ventura si dee reputare che avenisse che egli inanzi al
Varchi passasse di questa ad eterna e felicissima vita, poi che non poteva

da più eloquente e dotto uomo essere lodato. La quale orazione funerale di
Messer Benedetto Varchi fu poco appresso stampata, sì come fu anco non
molto dopo un'altra similmente bellissima orazione, pure delle lodi di
Michelagnolo e della pittura, stata fatta dal nobilissimo e dottissimo Messer

Lionardo Salviati, giovane allora di circa ventidue anni, e così raro e felice
ingegno in tutte le maniere di componimenti latini e toscani, quanto sa
insino a ora e meglio saprà per l'avenire tutto il mondo. Ma che dirò o che
posso dire che non sia poco della virtù, bontà e prudenza del molto

reverendo signor luogotenente, don Vincenzio Borghini sopra detto, se non
che lui capo, lui guida e lui consigliere, celebrarono quell'essequie i
virtuosissimi uomini dell'Accademia e Compagnia del Disegno? Perciò che
se bene era bastante ciascuno di loro a fare molto maggior cosa di quello

che fecero nell'arti loro, non si conduce nondimeno mai alcuna impresa a
perfetto e lodato fine, se non quando un solo a guisa d'esperto nocchiero e
capitano ha il governo di tutti e sopra gl'altri maggioranza. E perché non fu
possibile che tutta la città in un sol giorno vedesse il detto apparato, come

volle il signor Duca fu lasciato stare molte settimane in piedi a sodisfazione
de' suoi popoli e de' forestieri, che da' luoghi convicini lo vennero a vedere.

Non porremo in questo luogo una moltitudine grande di epitaffi e di versi
latini e toscani fatti da molti valenti uomini in onore di Michelagnolo, sì
perché un'opera da se stessi vorrebbono, e perché altrove da altri scrittori
sono stati scritti e mandati fuora. Ma non lascerò già di dire in questa

ultima parte che, dopo tutti gli onori sopra detti, il Duca ordinò che a
Michelagnolo fusse dato un luogo onorato in Santa Croce per la sua
sepoltura, nella quale chiesa egli in vita aveva destinato d'esser sepolto
per esser quivi la sepoltura de' suoi antichi. Et a Lionardo nipote di

Michelagnolo donò sua eccellenza tutti i marmi e mischi per detta
sepoltura, la quale col disegno di Giorgio Vasari fu allogata a Batista
Lorenzi valente scultore, insieme con la testa di Michelagnolo. E perché vi
hanno a essere tre statue, la Pittura, la Scultura e l'Architettura, una di

queste fu allogata a Batista sopra detto, una a Giovanni dell'Opera, l'ultima
a Valerio Cioli scultori fiorentini, le quali con la sepoltura tuttavia si
lavorano, e presto si vedranno finite e poste nel luogo loro. La spesa dopo i
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