Page 1463 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dice il giglio non disconvenirsi ne' mortorii. La figura che sotto questa
giaceva e la quale era finta per la Sproporzione, aveva per contrasegno
una scimia o vero bertuccia, e sopra questo verso:



Vivus et extinctus docuit sic sternere turpe.


E sotto i fiumi erano questi altri due versi:



Venimus, Arne, tuo confixa en vulnere maesta

flumina, ut ereptum mundo ploremus honorem.


Questo quadro fu tenuto molto bello per l'invenzione, per la bellezza de'

versi e per lo componimento di tutta la storia e vaghezza delle figure. E
perché il pittore non come gl'altri per commessione con questa sua fatica
onorò Michelagnolo, ma spontaneamente, e con quegli aiuti che gli fece la
sua virtù da' suoi cortesi et onorati amici, meritò per ciò essere ancora

maggiormente comendato.
In un altro quadro, lungo 6 braccia et alto 4, vicino alla porta del fianco,

che va fuori, aveva Tommaso da San Friano, pittore giovane e di molto
valore, dipinto Michelagnolo come ambasciadore della sua patria innanzi a
papa Giulio Secondo, come si è detto che andò e per quali cagioni mandato

dal Soderino. Non molto lontano dal sopra detto quadro, cioè poco sotto la
detta porta del fianco che va fuori, in un altro quadro della medesima
grandezza, Stefano Pieri, allievo del Bronzino e giovane molto diligente e
studioso, aveva (sì come invero non molto avanti era avenuto più volte in
Roma) dipinto Michelagnolo a sedere allato all'illustrissimo signor duca

Cosimo in una camera, standosi a ragionare insieme, come di tutto si è
detto di sopra a bastanza.

Sopra i detti panni neri di che era parata, come si è detto, tutta la chiesa
intorno intorno, dove non erano storie o quadri di pittura, era in ciascuno
de' vani delle cappelle imagini di morte, imprese et altre simili cose, tutte
diverse da quelle che sogliono farsi, e belle e capricciose. Alcune quasi

dolendosi d'avere avuto a privare per forza il mondo d'un così fatt'uomo
avevano in un brieve queste parole: "Coëgit dura necessitas". Et appresso
un mondo, al quale era nato sopra un giglio che aveva tre fiori et era

tronco nel mezzo con bellissima fantasia et invenzione di Alessandro Allori
sopra detto. Altre Morti poi erano fatte con altra invenzione, ma quella fu
molto lodata, alla quale, essendo prostrata in terra, l'Eternità con una
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