Page 1459 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1459
impronte di monete e medaglie bellissime, ma ancora nel fare di bronzo e
nella poesia parimente molto esercitato.
Così fatto, dunque, era l'ornamento del catafalco, il quale, perché andava
digradando ne' suoi piani tanto che vi si poteva andare attorno, era quasi a
similitudine del mausoleo d'Augusto in Roma, e forse per essere quadro più
si assomigliava al Settizonio di Severo, non a quello presso al Campidoglio,
che comunemente così è chiamato per errore, ma al vero, che nelle Nuove
Rome si vede stampato appresso l'Antoniane. Infin qui, dunque, aveva il
detto catafalco tre gradi: dove giacevano i fiumi era il primo, il secondo
dove le figure doppie posavano, et il terzo dove avevano il piede le
scempie. Et in su questo piano ultimo nasceva una base o vero zoccolo alta
un braccio, e molto minore per larghezza e lunghezza del detto ultimo
piano; sopra i risalti della quale sedevano le dette figure scempie et
intorno alla quale si leggevano queste parole: "Sic ars extollitur arte".
Sopra questa base poi posava una piramide, alta braccia nove, in due parti
della quale, cioè in quella che guardava la porta principale et in quella che
volgeva verso l'altare maggiore, giù da basso, era in due ovati la testa di
Michelagnolo di rilievo ritratta dal naturale e stata molto ben fatta da Santi
Buglioni. In testa della piramide era una palla a essa piramide
proporzionata, come se in essa fussero state le ceneri di quegli che si
onorava, e sopra la palla era, maggiore del naturale, un Fama, finta di
marmo, in atto che pareva volasse et insieme facesse per tutto il mondo
risonare le lodi et il pregio di tanto artefice, con una tromba la quale finiva
in tre bocche. La quale Fama fu di mano di Zanobi Lastricati, il quale, oltre
alle fatiche che ebbe come proveditore in tutta l'opera, non volle anco
mancare di mostrare con suo molto onore la virtù della mano e
dell'ingegno. In modo che dal piano di terra alla testa della Fama era,
come si è detto, l'altezza di braccia ventotto.
Oltre al detto catafalco, essendo tutta la chiesa parata di rovesci e rasce
nere, appiccate non come si suole alle colonne del mezzo, ma alle cappelle
che sono intorno intorno, non era alcun vano, fra i pilastri che mettono in
mezzo le dette cappelle e corrispondono alle colonne, che non avesse
qualche ornamento di pittura et in quale, facendo bella e vaga et
ingegnosa mostra, non porgesse in un medesimo tempo maraviglia e
diletto grandissimo.
E per cominciarmi da un capo, nel vano della prima cappella, che è a canto
all'altare maggiore andando verso la sagrestia vecchia, era un quadro alto
braccia sei e lungo otto, nel quale con nuova e quasi poetica invenzione
era Michelagnolo in mezzo, come giunto ne' campi Elisii, dove gl'erano da
man destra assai maggiori che il naturale i più famosi e que' tanto celebrati