Page 1460 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pittori e scultori antichi, ciascuno de' quali si conosceva a qualche notabile
segno: Praxitele al Satiro che è nella vigna di papa Giulio Terzo, Apelle al
ritratto d'Alessandro Magno, Zeusi a una tavoletta dove era figurata l'uva
che ingannò gl'uccelli, e Parrasio con la finta coperta del quadro di pittura.

E così come [questi] a questi, così gl'altri ad altri segni erano conosciuti. A
man manca erano quegli che in questi nostri secoli da Cimabue in qua sono
stati in queste arti illustri: onde vi si conosceva Giotto a una tavoletta in cui
si vedeva il ritratto di Dante giovanetto, nella maniera che in Santa Croce

si vede essere stato da esso Giotto dipinto; Masaccio al ritratto di naturale;
Donatello similmente al suo ritratto et al suo Zuccone del campanile che
gl'era a canto; e Filippo Brunelleschi al ritratto della sua cupola di Santa
Maria del Fiore. Ritratti poi di naturale, senz'altri segni, vi erano fra' Filippo,

Taddeo Gaddi, Paulo Uccello, fra' Giovan Agnolo, Iacopo Puntormo,
Francesco Salviati et altri; i quali tutti con le medesime accoglienze che
gl'antichi e pieni di amore e maraviglia gl'erano intorno, in quel modo
stesso che ricevettero Virgilio gl'altri poeti nel suo ritorno, secondo la

finzione del divino poeta Dante, dal quale essendosi presa l'invenzione, si
tolse anco il verso che in un breve si leggeva sopra, et in una mano del
fiume Arno, che a' piedi di Michelagnolo con attitudine e fattezze bellissime
giaceva:



Tutti l'ammiran, tutti onor gli fanno.



Il qual quadro di mano di Alessandro Allori allievo del Bronzino, pittore
eccellente e non indegno discepolo e creato di tanto maestro, fu da tutti
coloro che il videro, sommamente lodato. Nel vano della cappella del
Santissimo Sacramento, in testa della crocera era, in un quadro lungo

braccia 5 e largo 4, intorno a Michelagnolo tutta la scuola dell'arti, puttini,
fanciulli e giovani di ogni età insino a 24 anni, i quali, come a cosa sacra e
divina, offerivano le primizie delle fatiche loro, cioè pitture, sculture e
modelli a lui, che gli riceveva cortesemente e gl'ammaestrava nelle cose

dell'arti, mentre eglino attentissimamente l'ascoltavano e guardavano con
attitudini e volti veramente belli e graziatissimi. E per vero dire non poteva
tutto il componimento di questo quadro essere in un certo modo meglio
fatto, né in alcuna delle figure alcuna cosa più bella disiderarsi; onde

Batista allievo del Puntormo, che l'avea fatto, fu infinitamente lodato. Et i
versi che si leggevano a' piè di detta storia dicevano così:



Tu pater, tu rerum inventor, tu patria nobis
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