Page 1517 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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signor Agabrio Serbelloni. Il medesimo ha fatto al signor Giovambatista
Castaldo una statua pur di bronzo che dee esser posta in non so qual
monasterio, con alcuni ornamenti.

Al detto Re catolico ha fatto un Cristo di marmo, alto più di tre braccia, con
la croce e con altri misteri della Passione, che è molto lodata. E finalmente
ha fra mano la statua del signor Alfonso Davalo, marchese famosissimo del

Guasto, statagli allogata dal marchese di Pescara suo figliuolo, alta quattro
braccia e da dover riuscire ottima figura di getto, per la diligenza che mette
in farla, e buona fortuna che ha sempre avuto Lione ne' suoi getti. Il quale
Lione per mostrare la grandezza del suo animo, il bello ingegno che ha

avuto dalla natura et il favore della fortuna, ha con molta spesa condotto
di bellissima architettura un casotto nella contrada de' Moroni, pieno in
modo di capricciose invenzioni, che non n'è forse un altro simile in tutto
Milano. Nel partimento della facciata sono sopra a' pilastri sei prigioni di

braccia sei l'uno tutti di pietra viva, e fra essi in alcune nicchie, fatte a
imitazione degl'antichi, con terminetti, finestre e cornici tutte varie da quel
che s'usa e molto graziose, e tutte le parti di sotto corrispondono con
bell'ordine a quelle di sopra, le fregiature sono tutte di varii stromenti

dell'arti del disegno. Dalla porta principale, mediante un andito si entra in
un cortile, dove nel mezzo, sopra quattro colonne, è il cavallo con la statua
di Marco Aurelio formato di gesso da quel proprio che è in Campidoglio.
Dalla quale statua ha voluto che quella sua casa sia dedicata a Marco

Aurelio. E quanto ai prigioni, quel suo capriccio da diversi è diversamente
interpretato. Oltre al qual cavallo, come in altro luogo s'è detto, ha in
quella sua bella e comodissima abitazione formate di gesso quant'opere
lodate di scultura o di getto ha potuto avere, o moderne, o antiche.

Un figliuolo di costui chiamato Pompeo, il quale è oggi al servizio del re
Filippo di Spagna, non è punto inferiore al padre in lavorare conii di

medaglie d'acciaio e far di getto figure maravigliose. Onde in quella corte è
stato concorrente di Giovanpaulo Poggini fiorentino, il quale sta anch'egli a'
servigi di quel Re et ha fatto medaglie bellissime. Ma Pompeo avendo molti

anni servito quel Re, disegna tornarsene a Milano a godere la sua casa
aureliana e l'altre fatiche del suo eccellente padre, amorevolissimo di tutti
gl'uomini virtuosi.

E per dir ora alcuna cosa delle medaglie e de' conii d'acciaio con che si
fanno, io credo che si possa con verità affermare i moderni ingegni avere
operato quanto già facessero gl'antichi romani nella bontà delle figure, e

che nelle lettere et altre parti gl'abbiano superato. Il che si può vedere
chiaramente, oltre molti altri, in dodici rovesci che ha fatto ultimamente
Pietro Paulo Galeotti nelle medaglie del duca Cosimo, e sono questi: Pisa
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