Page 1525 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1525







VITA DI DON GIULIO CLOVIO MINIATORE



Non è mai stato, né sarà per aventura in molti secoli, né il più raro, né il
più eccellente miniatore, o vogliamo dire dipintore di cose piccole, di don
Giulio Clovio, poiché ha di gran lunga superato quanti altri mai si sono in

questa maniera di pitture esercitati.

Nacque costui nella provincia di Schiavonia, o vero Crovazia, in una villa
detta Grisone, nella diocesi di Madrucci, ancor che i suoi maggiori, della
famiglia de' Clovi, fussero venuti di Macedonia, et il nome suo al battesimo
fu Giorgio Iulio. Attese da fanciullo alle lettere, e poi, per istinto naturale,
al disegno. E pervenuto all'età di diciotto anni, disideroso d'acquistare, se

ne venne in Italia e si mise a' servigii di Marino cardinal Grimani, appresso
al quale attese lo spazio di tre anni a disegnare di maniera, che fece molto
migliore riuscita che per aventura non era insino a quel tempo stata

aspettata di lui, come si vide in alcuni disegni di medaglie e rovesci, che
fece per quel signore, disegnati di penna minutissimamente e con estrema
e quasi incredibile diligenza.

Onde veduto che più era aiutato dalla natura nelle piccole cose che nelle
grandi, si risolvé, e saviamente, di volere attendere a miniare, poiché
erano le sue opere di questa sorte graziosissime e belle a maraviglia,

consigliato anco a ciò da molti amici, et in particolare da Giulio Romano,
pittore di chiara fama, il quale fu quegli che primo d'ogni altro gl'insegnò il
modo di adoperare le tinte et i colori a gomma et a tempera. E le prime
cose che il Clovio colorisse, fu una Nostra Donna, la quale ritrasse come

ingegnoso e di bello spirito dal libro della vita di essa Vergine, la quale
opera fu intagliata in istampa di legno nelle prime carte d'Alberto Duro. Per
che essendosi portato bene in questa prima opera, si condusse per mezzo
del signor Alberto da Carpi, il quale allora serviva in Ungheria, al servizio

del re Lodovico e della reina Maria, sorella di Carlo Quinto. Al quale Re
condusse un giudizio di Paris di chiaro scuro che piacque molto, et alla
Reina una Lucrezia romana che s'uccideva, con alcune altre cose, che
furono tenute bellissime.

Seguendo poi la morte di quel Re e la rovina delle cose d'Ungheria, fu
forzato Giorgio Iulio tornarsene in Italia. Dove non fu a pena arrivato che il

cardinale Campeggio vecchio lo prese al suo servizio, onde, accomodatosi
a modo suo, fece una Madonna di minio a quel signore et alcun'altre
cosette, e si dispose voler attendere per ogni modo con maggiore studio
alle cose dell'arte. E così si mise a disegnare et a cercare d'imitare con ogni
   1520   1521   1522   1523   1524   1525   1526   1527   1528   1529   1530