Page 273 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI DON LORENZO MONACO DEGLI ANGELI DI FIRENZE

PITTORE


A una persona buona e religiosa, credo io che sia di gran contento il
trovarsi alle mani qualche esercizio onorato o di lettere o di musica o di

pittura o di altre liberali e meccaniche arti, che non siano biasimevoli, ma
più tosto di utile agl'altri uomini e di giovamento; perciò che dopo i divini
uffici, si passa onoratamente il tempo col diletto che si piglia nelle dolci

fatiche dei piacevoli esercizii; a che si aggiugne che non solo è stimato e
tenuto in pregio dagl'altri, solo che invidiosi non siano e maligni mentre
che vive, ma che ancora è dopo la morte da tutti gli uomini onorato, per
l'opere e buon nome che di lui resta a coloro che rimangono. E nel vero, chi
dispensa il tempo in questa maniera, vive in quieta contemplazione e

senza molestia alcuna di que' stimoli ambiziosi che negli scioperati et
oziosi, che per lo più sono ignoranti, con loro vergogna e danno quasi
sempre si veggiono. E se pur avviene che un così fatto virtuoso dai maligni

sia tallora percosso, può tanto il valore della virtù che il tempo ricuopre e
sotterra la malignità de' cattivi, et il virtuoso ne' secoli che succedono
rimane sempre chiaro et illustre.

Don Lorenzo dunque pittore fiorentino, essendo monaco della Relligione di
Camaldoli e nel monasterio degl'Angeli (il qual monasterio ebbe il suo
principio l'anno 1294 da fra' Guittone d'Arezzo dell'Ordine e Milizia della

Vergine Madre di Gesù Cristo, o vero, come volgarmente erano i religiosi di
quell'Ordine chiamati, de' frati Gaudenti), attese ne' suoi primi anni con
tanto studio al disegno et alla pittura, che egli fu poi meritamente in quello
esercizio fra i migliori dell'età sua annoverato. Le prime opere di questo
monaco pittore, il quale tenne la maniera di Taddeo Gaddi e degl'altri suoi,

furono nel suo monasterio degli Agnoli, dove, oltre molte altre cose,
dipinse la tavola dell'altar maggiore, che ancor oggi nella loro chiesa si
vede, la quale fu posta su, finita del tutto, come per lettere scritte da

basso nel fornimento si può vedere, l'anno 1413. Dipinse similmente don
Lorenzo in una tavola, che era nel monasterio di San Benedetto del
medesimo ordine di Camaldoli, fuor della porta a Pinti, il quale fu rovinato
per l'assedio di Firenze l'anno 1529, una coronazione di Nostra Donna sì
come avea anco fatto nella tavola della sua chiesa degl'Angeli; la quale

tavola di San Benedetto è oggi nel primo chiostro del detto monasterio
degl'Angeli nella capella degl'Alberti a man ritta. In quel medesimo tempo
e forse prima, in S. Trinita di Firenze, dipinse a fresco la capella e la tavola

degl'Ardinghelli, che in quel tempo fu molto lodata; dove fece di naturale il
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