Page 452 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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la fama tra' contadini, di questo nuovo studio di Andrea onde, pervenendo
(come volle la sua ventura) questa cosa agli orecchi d'un gentiluomo
fiorentino, chiamato Bernardetto de' Medici, che quivi aveva sue
possessioni, volle conoscere questo fanciullo; e vedutolo finalmente et

uditolo ragionare con molta prontezza, lo dimandò se egli farebbe
volentieri l'arte del dipintore; e rispondendoli Andrea che e' non potrebbe
avvenirli cosa più grata, né che quanto questa mai gli piacesse, a cagione
che e' venisse perfetto in quella, ne lo menò con seco a Fiorenza, e con

uno di que' maestri che erano allora tenuti migliori, lo acconciò a lavorare.
Per il che seguendo Andrea l'arte della pittura, et agli studii di quella datosi
tutto, mostrò grandissima intelligenza nelle difficultà dell'arte, e
massimamente nel disegno. Non fece già così poi nel colorire le sue opere,

le quali facendo alquanto crudette et aspre, diminuì gran parte della bontà
e grazia di quelle, e massimamente una certa vaghezza che nel suo
colorito non si ritruova. Era gagliardissimo nelle movenze delle figure e
terribile nelle teste de' maschi e delle femmine, faccendo gravi gli aspetti

loro e con buon disegno. Le opere di man sua furono da lui dipinte, nel
principio della sua giovanezza, nel chiostro di San Miniato al Monte, quando
si scende di chiesa per andare in convento, di colori a fresco, una storia di
San Miniato e San Cresci, quando dal padre e dalla madre si partono. Erano

in San Benedetto, bellissimo monasterio fuor della porta a Pinti, molte
pitture di mano d'Andrea in un chiostro et in chiesa, delle quali non accade
far menzione, essendo andate in terra per l'assedio di Firenze. Dentro alla
città, nel monasterio de' monaci degl'Angeli, nel primo chiostro dirimpetto

alla porta principale, dipinse il Crucifisso che vi è ancor oggi, la Nostra
Donna, San Giovanni, e San Benedetto e San Romualdo. E nella testa del
chiostro che è sopra l'orto, ne fece un altro simile, variando solamente le
teste e poche altre cose. In Santa Trinita, allato alla cappella di maestro

Luca, fece un Santo Andrea. A Legnaia dipinse a Pandolfo Pandolfini in una
sala molti uomini illustri. E per la Compagnia del Vangelista un segno da
portare a processione, tenuto bellissimo. Ne' Servi di detta città lavorò in
fresco tre nicchie piane, in certe cappelle; l'una è quella di San Giuliano,

dove sono storie della vita d'esso Santo con buon numero di figure et un
cane in iscorto che fu molto lodato; sopra questa, nella cappella intitolata a
S. Girolamo, dipinse quel Santo secco e raso, con buon disegno e molta
fatica, e sopra vi fece una Trinità, con un Crucifisso che scorta, tanto ben

fatto, che Andrea merita per ciò esser molto lodato, avendo condotto gli
scorti con molto miglior e più moderna maniera, che gl'altri inanzi a lui
fatto non avevano. Ma questa pittura, essendovi stato posto sopra dalla
famiglia de' Montaguti una tavola, non si può più vedere. Nella terza, che è

a lato a quella che è sotto l'organo, la quale fece fare Messer Orlando de'
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