Page 449 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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una statua d'un uomo armato a cavallo che oggi è per terra in San Piero,
vicino alla cappella di Santo Andrea. Fu creato di Paulo Iancristoforo
romano, che fu valente scultore, e sono alcune opere di sua mano in Santa
Maria [in] Trastevere et altrove.

Chimenti Camicia, del quale non si sa altro quanto all'origine sua, se non
che fu fiorentino, stando al servigio del re d'Ungheria, gli fece palazzi,

giardini, fontane, tempii, fortezze et altre molte muraglie d'importanza, con
ornamenti, intagli, palchi lavorati et altre simili cose, che furono con molta
diligenza condotti da Baccio Cellini. Dopo le quali opere, Chimenti, come
amorevole della patria, se ne tornò a Firenze, et a Baccio che là si rimase,

mandò, perché le desse al re, alcune pitture di mano di Berto linaiuolo, le
quali furono in Ungheria tenute bellissime e da quel re molto lodate. Il qual
Berto (non tacerò anco questo di lui) dopo aver molti quadri con bella
maniera lavorati, che sono nelle case di molti cittadini, si morì appunto in

sul fiorire, troncando la buona speranza che si aveva di lui. Ma tornando a
Chimenti, egli, stato non molto tempo in Firenze, se ne tornò in Ungheria
dove, continuando nel servizio del re, prese, andando su per il Danubio a
dar disegni di molina, per la stracchezza un'infermità, che in pochi giorni lo

condusse all'altra vita. L'opere di questi maestri furono nel 1470 in circa.
Visse ne' medesimi tempi et abitò Roma al tempo di papa Sisto Quarto,

Baccio Pintelli fiorentino, il qual per la buona pratica che ebbe nelle cose
d'architettura, meritò che il detto Papa in ogni sua impresa di fabriche se
ne servisse. Fu fatta dunque col disegno di costui la chiesa e convento di S.

Maria del Popolo, et in quella alcune cappelle con molti ornamenti, e
particolarmente quella di Domenico della Rovere cardinale di San Clemente
e nipote di quel Papa. Il medesimo fece fare col disegno di Baccio un
palazzo in Borgo vecchio, che fu allora tenuto molto bello e ben
considerato edifizio. Fece il medesimo sotto le stanze di Nicola la libreria

maggiore, et in palazzo la cappella detta di Sisto, la quale è ornata di belle
pitture. Rifece similmente la fabrica del nuovo spedale di Santo Spirito in
Sassi, la quale era l'anno 1471 arsa quasi tutta da' fondamenti;

aggiugnendovi una lunghissima loggia e tutte quelle utili commodità che si
possono disiderare. E dentro nella lunghezza dello spedale fece dipignere
storie della vita di papa Sisto dalla nascita insino alla fine di quella fabrica,
anzi insino al fine della sua vita.

Fece anco il ponte, che dal nome di quel pontefice è detto ponte Sisto, che
fu tenuto opera eccellente per averlo fatto Baccio sì gagliardo di spalle e

così ben carico di peso, che egli è fortissimo e benissimo fondato.
Parimente l'anno del Giubileo del 1475 fece molte nuove chiesette per
Roma, che si conoscono all'arme di papa Sisto, et in particolare Santo
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