Page 454 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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in lui perciò la còlera e lo sdegno, che cominciò andar pensando, o per una
o per altra via di levarselo dinanzi. E perché era Andrea non meno sagace
simulatore che egregio pittore, allegro quando voleva nel volto, della
lingua spedito e d'animo fiero et in ogni azzione del corpo, così come era

della mente, risoluto, ebbe così fatto animo con altri come con Domenico,
usando nell'opere degl'artefici di segnare nascosamente col graffiare
dell'ugna, se errore vi conosceva. E quando nella sua giovanezza furono in
qualche cosa biasimate l'opere sue, fece a cotali biasimatori con percosse

et altre ingiurie conoscere che sapeva e voleva sempre, in qualunche
modo, vendicarsi delle ingiurie.

Ma per dire alcuna cosa di Domenico, prima che venghiamo all'opera della
cappella, avanti che venisse a Firenze, egli aveva nella sagrestia di S.
Maria di Loreto, in compagnia di Piero della Francesca, dipinto alcune cose
con molta grazia, che l'avevano fatto per fama, oltre quello che aveva fatto

in altri luoghi, come in Perugia una camera in casa de' Baglioni, che oggi è
rovinata, conoscere in Fiorenza. Dove essendo poi chiamato, prima che
altro facesse, dipinse in sul canto de' Carnesecchi, nell'angolo delle due vie
che vanno l'una alla nuova, l'altra alla vecchia piazza di S. Maria Novella, in

un tabernacolo a fresco una Nostra Donna in mezzo d'alcuni santi. La qual
cosa, perché piacque e molto fu lodata dai cittadini e dagl'artefici di que'
tempi, fu cagione che s'accendesse maggiore sdegno et invidia nel
maladetto animo d'Andrea contra il povero Domenico: per che, deliberato

di far con inganno e tradimento quello che senza suo manifesto pericolo
non poteva fare alla scoperta, si finse amicissimo d'esso Domenico; il
quale, perché buona persona era et amorevole, cantava di musica e si
dilettava di sonare il liuto, lo ricevette volentieri in amicizia, parendogli

Andrea persona d'ingegno e sollazzevole. E così continuando questa, da un
lato vera e dall'altro finta, amicizia, ogni notte si trovavano insieme a far
buon tempo e serenate a loro inamorate; di che molto si dilettava
Domenico; il qual amando Andrea da dovero, gli insegnò il modo di colorire

a olio che ancora in Toscana non si sapeva. Fece dunque Andrea, per
procedere ordinatamente, nella sua facciata della cappella di S. Maria
Nuova, una Nunziata che è tenuta bellissima per avere egli in quell'opera
dipinto l'Angelo in aria, il che non si era insino allora usato. Ma molto più

bell'opera è tenuta dove fece la Nostra Donna che sale i gradi del tempio,
sopra i quali figurò molti poveri, e fra gl'altri uno che con un boccale dà in
su la testa ad un altro; e non solo questa figura ma tutte l'altre sono belle
affatto, avendole egli lavorate con molto studio et amore, per la

concorrenza di Domenico. Vi si vede anco tirato in prospettiva, in mezzo
d'una piazza, un tempio a otto facce isolato e pieno di pilastri e nicchie, e
nella facciata dinanzi benissimo adornato di figure finte di marmo; et
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