Page 455 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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intorno alla piazza è una varietà di bellissimi casamenti, i quali da un lato
ribatte l'ombra del tempio, mediante il lume del sole, con molto bella,
difficile et artifiziosa considerazione. Dall'altra parte fece maestro
Domenico, a olio, Gioachino che visita S. Anna sua consorte, e di sotto il
nascere di Nostra Donna, fingendovi una camera molto ornata et un putto
che batte col martello l'uscio di detta camera con molta buona grazia. Di
sotto fece lo sposalizio d'essa Vergine con buon numero di ritratti di
naturale, fra i quali è Messer Bernardetto de' Medici, conestabile de'
Fiorentini, con un berettone rosso, Bernardo Guadagni, che era
gonfaloniere, Folco Portinari et altri di quella famiglia. Vi fece anco un nano
che rompe una mazza, molto vivace, et alcune femine con abiti indosso
vaghi e graziosi fuor di modo, secondo che si usavano in que' tempi. Ma
questa opera rimase imperfetta, per le cagioni che di sotto si diranno.
Intanto aveva Andrea nella sua facciata fatta a olio la morte di Nostra
Donna, nella quale, per la detta concorrenza di Domenico e per essere
tenuto quello che egli era veramente, si vede fatto con incredibile diligenza
in iscorto un cataletto dentrovi la Vergine morta, il quale, ancora che non
sia più che un braccio e mezzo di lunghezza, pare tre. Intorno le sono
gl'Apostoli fatti in una maniera che, se bene si conosce ne' visi loro
l'allegrezza di veder esser portata la loro Madonna in cielo da Gesù Cristo,
vi si conosce ancora l'amaritudine del rimanere in terra senz'essa. Tra essi
apostoli sono alcuni Angeli che tengono lumi accesi, con bell'aria di teste e
sì ben condotti, che si conosce che egli così bene seppe maneggiare i colori
a olio, come Domenico suo concorrente. Ritrasse Andrea in queste pitture,
di naturale, Messer Rinaldo degl'Albizi, Puccio Pucci, il Falgavaccio che fu
cagione della liberazione di Cosimo de' Medici, insieme con Federigo
Malevolti, che teneva le chiavi dell'Alberghetto; parimente vi ritrasse
Messer Bernardo di Domenico della Volta, spedalingo di quel luogo,
inginocchioni, che par vivo; et in un tondo nel principio dell'opere se stesso,
con viso di Giuda Scariotto, come egl'era nella presenza e ne' fatti. Avendo
dunque Andrea condotta questa opera a bonissimo termine, accecato
dall'invidia per le lodi che alla virtù di Domenico udiva dare, si deliberò
levarselo d'attorno, e dopo aver pensato molte vie, una ne mise in
essecuzione in questo modo; una sera di state, sì come era solito, tolto
Domenico il liuto, uscì di S. Maria Nuova, lasciando Andrea nella sua
camera a disegnare, non avendo egli voluto accettar l'invito d'andar seco a
spasso, con mostrare d'avere a fare certi disegni d'importanza. Andato
dunque Domenico da sé solo a' suoi piaceri, Andrea, sconosciuto, si mise
ad aspettarlo dopo un canto, et arrivando a lui Domenico nel tornarsene a
casa, gli sfondò con certi piombi il liuto e lo stomaco in un medesimo
tempo; ma non parendogli d'averlo anco acconcio a suo modo, con i