Page 460 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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volto la groppa verso il popolo, e si vede tutto, essendo in iscorcio in
piccolo spazio, benissimo. E, per dirlo in una parola, non si può senza
infinita maraviglia, anzi stupore, contemplare questa opera fatta con
disegno, con grazia e con giudizio straordinario.

Dipinse il medesimo Pisano in San Fermo Maggiore di Verona, chiesa de'
frati di San Francesco conventuali, nella cappella de' Brenzoni a man

manca quando s'entra per la porta principale di detta chiesa, sopra la
sepoltura della Resurrezzione del Signore, fatta di scultura e secondo que'
tempi molto bella, dipinse dico, per ornamento di quell'opera, la Vergine
annunziata dall'Angelo; le quali due figure, che sono tocche d'oro secondo

l'uso di que' tempi, sono bellissime, sì come sono ancora certi casamenti
molto ben tirati et alcuni piccioli animali et uccelli, sparsi per l'opera, tanto
proprii e vivi quanto è possibile imaginarsi. Il medesimo Vittore fece in
medaglioni di getto infiniti ritratti di prìncipi de' suoi tempi e d'altri, dai

quali poi sono stati fatti molti quadri di ritratti in pittura. E monsignor
Giovio in una lettera volgare, che egli scrive al signor duca Cosimo, la
quale si legge stampata con molte altre, dice parlando di Vittore Pisano
queste parole:



Costui fu ancora prestantissimo nell'opera de' bassi rilievi, stimati
difficilissimi dagl'artefici, perché sono il mezzo tra il piano delle pitture e 'l

tondo delle statue. E perciò si veggiono di sua mano molte lodate medaglie
di gran principi, fatte in forma maiuscola della misura propria di quel
riverso che il Guidi mi ha mandato del cavallo armato. Fra le quali io ho
quella del gran re Alfonso in Zazzera, con un riverso d'una celata
capitanale; quella di papa Martino, con l'arme di casa Colonna per riverso;

quella di sultan Maomete che prese Costantinupoli, con lui medesimo a
cavallo in abito turchesco, con una sferza in mano; Sigismondo Malatesta,
con un riverso di madonna Isotta d'Arimino, e Niccolò Piccinino con un

berettone bislungo in testa, col detto riverso del Guidi, il quale rimando.
Oltra questo ho ancora una bellissima medaglia di Giovanni Paleologo
imperatore de Costantinopoli, con quel bizzarro cappello alla grecanica, che
solevano portare gl'imperatori; e fu fatta da esso Pisano in Fiorenza, al
tempo del Concilio d'Eugenio, ove si trovò il prefato imperadore, ch'ha per

riverso la croce di Cristo, sostentata da due mani, verbigrazia dalla latina e
dalla greca.



In sin qui il Giovio, con quello che seguita. Ritrasse anco in medaglia
Filippo de' Medici, arcivescovo di Pisa, Braccio da Montone, Giovan
Galeazzo Visconti, Carlo Malatesta signor d'Arimino, Giovan Caracciolo gran
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