Page 464 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI BENOZZO PITTORE FIORENTINO



Chi camina con le fatiche per la strada della virtù, ancora che ella sia
(come dicono) e sassosa e piena di spine, alla fine della salita si ritrova pur
finalmente in un largo piano, con tutte le bramate felicità. E nel riguardare

a basso, veggendo i cattivi passi con periglio fatti da lui, ringrazia Dio, che
a salvamento ve l'ha condotto, e con grandissimo contento suo benedice
quelle fatiche che già tanto gli rincrescevano. E così ristorando i passati

affanni con la letizia del bene presente, senza fatica si affatica per far
conoscere a chi lo guarda come i caldi, i geli, i sudori, la fame, la sete e gli
incomodi che si patiscono per acquistare la virtù, liberano altrui da la
povertà e lo conducono a quel sicuro e tranquillo stato, dove con tanto
contento suo lo affaticato Benozzo Gozzoli si riposò. Costui fu discepolo

dello Angelico fra' Giovanni, e a ragione amato da lui, e da chi lo conobbe
tenuto pratico di grandissima invenzione, e molto copioso negli animali,
nelle prospettive, ne' paesi e negli ornamenti. Fece tanto lavoro nella età

sua, che e' mostrò non essersi molto curato d'altri diletti; et ancora che e'
non fusse molto eccellente a comparazione di molti che lo avanzarono di
disegno, superò nientedimeno col tanto fare tutti gli altri della età sua,
perché in tanta moltitudine di opere gli vennero fatte pure delle buone.
Dipinse in Fiorenza nella sua giovanezza alla Compagnia di S. Marco la

tavola dello altare; et in S. Friano un transito di S. Ieronimo, che è stato
guasto per acconciare la facciata della chiesa lungo la strada. Nel palazzo
de' Medici fece in fresco la cappella con la storia de' Magi, et a Roma in

Araceli, nella cappella de' Cesarini, le storie di S. Antonio da Padova, dove
ritrasse di naturale Giuliano Cesarini cardinale et Antonio Colonna.
Similmente nella Torre de' Conti, cioè sopra una porta sotto cui si passa,
fece in fresco una Nostra Donna con molti Santi; et in Santa Maria
Maggiore, all'entrar di chiesa per la porta principale, fece a man ritta in una

cappella, a fresco, molte figure che sono ragionevoli.

Da Roma tornato Benozzo a Firenze, se n'andò a Pisa, dove lavorò nel
cimiterio che è allato al Duomo, detto Camposanto, una facciata di muro
lunga quanto tutto l'edifizio, facendovi storie del Testamento Vecchio con
grandissima invenzione. E si può dire che questa sia veramente un'opera
terribilissima, veggendosi in essa tutte le storie della creazione del mondo

distinte a giorno per giorno. Dopo l'Arca di Noè, l'innondazione del diluvio
espressa con bellissimi componimenti e copiosità di figure, appresso la
superba edificazione della torre di Nebrot, l'incendio di Soddoma e dell'altre

città vicine, l'istorie d'Abramo, nelle quali sono da considerare affetti
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