Page 462 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 462









VITA DI PESELLO E FRANCESCO PESELLI PITTORI FIORENTINI



Rare volte suole avvenire che i discepoli de' maestri rari, se osservano i
documenti di quegli, non divenghino molto eccellenti, e che se pure non se
gli lasciano dopo le spalle, non gli pareggino almeno, e si agguaglino a loro

in tutto. Perché il sollecito fervore della imitazione, con la assiduità dello
studio, ha forza di pareggiare la virtù di chi gli dimostra il vero modo
dell'operare. Laonde vengono i discepoli a farsi tali che e' concorrono poi
co' maestri e gli avanzano agevolmente, per essere sempre poca fatica lo
aggiugnere a quello che è stato da altri trovato. E che questo sia il vero,

Francesco di Pesello imitò talmente la maniera di fra' Filippo, che se la
morte non ce lo toglieva così acerbo di gran lunga lo superava. Conoscesi
ancora che Pesello imitò la maniera d'Andrea dal Castagno e tanto prese

piacer del contrafare animali e di tenerne sempre in casa vivi d'ogni specie,
che e' fece quegli sì pronti e vivaci, che in quella professione non ebbe
alcuno nel suo tempo che gli facesse paragone. Stette fino all'età di
trent'anni sotto la disciplina d'Andrea, imparando da lui, e divenne
bonissimo maestro. Onde, avendo dato buon saggio del saper suo, gli fu

dalla Signoria di Fiorenza fatto dipignere una tavola a tempera, quando i
Magi offeriscono a Cristo, che fu collocata a mezza scala del loro palazzo,
per la quale Pesello acquistò gran fama, e massimamente avendo in essa

fatto alcuni ritratti, e fra gl'altri quello di Donato Acciaiuoli. Fece ancora
alla cappella de' Cavalcanti in Santa Croce, sotto la Nunziata di Donato,
una predella con figurine piccole, dentrovi storie di San Niccolò, e lavorò in
casa de' Medici una spalliera d'animali molto bella, et alcuni corpi di
cassoni, con storiette piccole di giostre di cavalli. E veggonsi in detta casa

sino al dì d'oggi di mano sua alcune tele di leoni, i quali s'affacciano a una
grata, che paiono vivissimi; et altri ne fece fuori, e similmente uno che con
un serpente combatte; e colorì in un'altra tela un bue et una volpe con altri

animali molto pronti e vivaci. Et in San Pier Maggiore, nella cappella
degl'Alessandri, fece quattro storiette di figure piccole, di San Piero, di San
Paulo, di San Zanobi quando resuscita il figliuolo della vedova, e di San
Benedetto. Et in Santa Maria Maggiore della medesima città di Firenze,
fece nella cappella degl'Orlandini una Nostra Donna, e due altre figure

bellissime. Ai fanciulli della Compagnia di S. Giorgio un Crucifisso, San
Girolamo e San Francesco; e nella chiesa di San Giorgio in una tavola, una
Nunziata. In Pistoia, nella chiesa di San Iacopo, una Trinità, San Zeno e

San Iacopo, e per Firenze in casa de' cittadini sono molti tondi e quadri di
   457   458   459   460   461   462   463   464   465   466   467