Page 468 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI FRANCESCO DI GIORGIO SCULTORE ET ARCHITETTO E DI
LORENZO VECCHIETTO SCULTORE E PITTORE, SANESI
Francesco di Giorgio sanese, il quale fu scultore et architetto eccellente,
fece i due Angeli di bronzo che sono in sull'altar maggiore del Duomo di
quella città, i quali furono veramente un bellissimo getto, e furon poi rinetti
da lui medesimo con quanta diligenza sia possibile imaginarsi. E ciò potette
egli fare comodamente, essendo persona non meno dotata di buone
facultà che di raro ingegno, onde non per avarizia, ma per suo piacere
lavorava quando bene gli veniva, e per lasciar dopo sé qualche onorata
memoria. Diede anco opera alla pittura e fece alcune cose, ma non simili
alle sculture. Nell'architettura ebbe grandissimo giudizio e mostrò di molto
bene intender quella professione, e ne può far ampia fede il palazzo che
egli fece in Urbino al duca Federigo Feltro, i cui spartimenti sono fatti con
belle e commode considerazioni, e la stravaganza delle scale sono bene
intese e piacevoli più che altre che fussino state fatte insino al suo tempo.
Le sale sono grande e magnifiche, e gl'appartamenti delle camere utili et
onorati fuor di modo; e per dirlo in poche parole è così bello e ben fatto
tutto quel palazzo, quanto altro che insin a ora sia stato fatto già mai. Fu
Francesco grandissimo ingegnere, e massimamente di machine da guerra,
come mostrò in un fregio che dipinse di sua mano nel detto palazzo
d'Urbino, il qual è tutto pieno di simili cose rare, apartenenti alla guerra.
Disegnò anco alcuni libri tutti pieni di così fatti instrumenti; il miglior de'
quali ha il signor duca Cosimo de' Medici fra le sue cose più care.
Fu il medesimo tanto curioso in cercar d'intender le machine et instrumenti
bellici degl'antichi, e tanto andò investigando il modo degl'antichi anfiteatri
e d'altre cose somiglianti, ch'elleno furono cagione che mise manco studio
nella scultura; ma non però gli furono, né sono state di manco onore che le
sculture gli potessino esser state. Per le quali tutte cose fu di maniera
grato al detto duca Federigo, del qual fece il ritratto et in medaglia e di
pittura, che quando se ne tornò a Siena sua patria, si trovò non meno
essere stato onorato che beneficato. Fece per papa Pio Secondo tutti i
disegni e modelli del palazzo e Vescovado di Pienza, patria del detto papa,
e da lui fatta città e dal suo nome chiamata Pienza, che prima era detta
Corfignano, che furon per quel luogo, magnifici et onorati quanto potessino
essere, e così la forma e fortificazione di detta città, et insieme il palazzo e
loggia pel medesimo Pontefice. Onde poi sempre visse onoratamente e fu,
nella sua città, del supremo magistrato de' Signori onorato. Ma pervenuto
finalmente all'età d'anni 47, si morì. Furono le sue opere intorno al 1480.