Page 475 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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comprendendo in queste una nuova fortificazione, che fece a Castel S.
Angelo di fuora, e molte stanze et ornamenti che fece dentro. Parimente
aveva il detto Pontefice in animo, e la maggior parte condusse a buon
termine, di restaurare e riedificare, secondo che più avevano di bisogno, le
quaranta chiese delle stazioni già institute da San Gregorio Primo, che fu
chiamato per sopranome Grande. Così restaurò S. Maria Trastevere, S.
Prasedia, S. Teodoro, S. Piero in Vincula, e molte altre delle minori. Ma con
maggiore animo ornamento e diligenza fece questo in sei delle sette
maggiori e principali, cioè: S. Giovanni Laterano, S. Maria Maggiore, S.
Stefano in Celio Monte, S. Apostolo, S. Paolo e S. Lorenzo extra muros; non
dico di S. Piero, perché ne fece impresa a parte. Il medesimo ebbe animo
di ridurre in fortezza e fare come una città appartata il Vaticano tutto; nella
quale disegnava tre vie che si dirizzavano a S. Piero, credo dove è ora
Borgo Vecchio e Nuovo, le quali copriva di loggie di qua e di là con
botteghe commodissime, separando l'arti più nobili e più ricche dalle
minori, e mettendo insieme ciascuna in una via da per sé; e già aveva fatto
il torrione tondo che si chiama ancora il Torrione di Nicola. E sopra quelle
botteghe e loggie venivano case magnifiche e commode, e fatte con
bellissima architettura et utilissima, essendo disegnate in modo che erano
difese e coperte da tutti que' venti, che sono pestiferi in Roma, e levati via
tutti gl'impedimenti o d'acque o di fastidii che sogliono generar mal'aria. E
tutto averebbe finito, ogni poco più che gli fusse stato conceduto di vita il
detto Pontefice, il quale era d'animo grande e risoluto, et indendeva tanto,
che non meno guidava e reggeva gl'artefici, che eglino lui. La qual cosa fa
che le imprese grandi si conducono facilmente a fine, quando il padrone
intende da per sé, e come capace può risolvere subito; dove uno irresoluto
et incapace nello star fra il sì e il no, fra varii disegni et openioni, lascia
passar molte volte inutilmente il tempo senz'operare. Ma di questo disegno
di Nicola non accade dire altro che non ebbe effetto. Voleva oltre ciò,
edificare il palazzo papale con tanta magnificenza e grandezza, e con tante
commodità e vaghezza, che e' fusse per l'uno e per l'altro conto il più bello
e maggior edifizio di cristianità, volendo che servisse non solo alla persona
del sommo Pontefice, capo de' Cristiani, e non solo al sacro collegio de'
cardinali, che essendo il suo consiglio et aiuto, gl'arebbono a esser sempre
intorno, ma che ancora vi stessino commodamente tutti i negozii spedizioni
e giudizi della corte, dove ridotti insieme tutti gl'uffizii e le corti arebbono
fatto una magnificenza e grandezza, e, se questa voce si potesse usare in
simili cose, una pompa incredibile. E, che è più infinitamente, aveva a
ricevere imperadori, re, duchi et altri principi cristiani che o per faccende
loro, o per divozione visitassero quella santissima apostolica sede. E chi
crederà che egli volesse farvi un teatro per le coronazioni de' pontefici? et i