Page 588 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Francesco Petrarca.
Iacopo Avanzi pittore bolognese, fu nell'opere di questa sala concorrente

d'Aldigieri, e sotto le sopradette pitture dipinse, similmente a fresco, due
trionfi bellissimi e con tanto artifizio e buona maniera che afferma Girolamo
Campagnuola che il Mantenga gli lodava come pittura rarissima. Il
medesimo Iacopo insieme con Aldigieri e Sebeto da Verona dipinse in

Padova la cappella di S. Giorgio che è allato al tempio di S. Antonio,
secondo che per lo testamento era stato lasciato dai marchesi di Carrara.
La parte di sopra dipinse Iacopo Avanzi; di sotto, Aldigieri alcune storie di
S. Lucia et un cenacolo; e Sebeto vi dipinse storie di S. Giovanni. Dopo

tornati tutti e tre questi maestri in Verona, dipinsero insieme in casa de'
conti Serenghi un par di nozze, con molti ritratti et abiti di que' tempi. Ma
di tutte l'opere di Iacopo Avanzi fu tenuta la migliore; ma perché di lui si è
fatto menzione nella vita di Niccolò d'Arezzo per l'opere che fece in Bologna

a concorrenza di Simone, Cristofano e Galasso pittori, non ne dirò altro in
questo luogo.

In Venezia ne' medesimi tempi fu tenuto in pregio, se bene tenne la
maniera greca, Iacobello de Flore, il qual in quella città fece opere assai, e
particolarmente una tavola alle monache del Corpus Domini, che è posta
nella lor chiesa all'altar di S. Domenico. Fu concorrente di costui Giromin

Morzone, che dipinse in Vinezia et in molte città di Lombardia assai cose,
ma perché tenne la maniera vecchia e fece le sue figure in punta di piedi,
non diremo di lui se non che è di sua mano una tavola nella chiesa di S.

Lena all'altare dell'Assunzione, con molti Santi.
Fu molto miglior maestro di costui Guariero pittor padovano, il quale, oltre
a molte altre cose, dipinse la cappella maggiore de' frati Eremitani di S.

Agostino in Padoa et una cappella ai medesimi nel primo chiostro; un'altra
cappelletta in casa Urbano prefetto, e la sala degl'imperadori romani, dove
nel tempo di carnovale vanno gli scolari a danzare. Fece anco a fresco nella

cappella del podestà, della città medesima, alcune storie del Testamento
Vecchio.

Giusto, pittore similmente padovano, fece fuor della chiesa del Vescovado
nella cappella di S. Giovanni Batista, non solo alcune storie del Vecchio e
Nuovo Testamento, ma ancora le revelazioni de l'Apocalisse di S. Giovanni
evangelista, e nella parte di sopra fece in un Paradiso, con belle

considerazioni, molti cori d'Angeli et altri ornamenti. Nella chiesa di S.
Antonio lavorò a fresco la cappella di S. Luca, e nella chiesa degl'Eremitani
di S. Agostino dipinse in una cappella l'arti liberali; et appresso a quelle le
virtù et i vizii, e così coloro che per le virtù sono stati celebrati, come quelli

che per i vizii sono in estrema miseria rovinati e nel profondo dell'Inferno.
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