Page 589 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Lavorò anco in Padova, a' tempi di costui, Stefano pittore ferrarese, il
quale, come altrove si è detto, ornò di varie pitture la cappella e l'arca,
dove è il corpo di S. Antonio, e così la Vergine Maria, detta del Pilastro. Fu
tenuto in pregio ne' medesimi tempi Vincenzio pittore bresciano, secondo
che racconta il Filareto, e Girolamo Campignuola, anch'egli pittore padoano
e discepolo dello Squarcione. Giulio poi, figliuolo di Girolamo, dipinse, miniò
et intagliò in rame molte belle cose, così in Padova come in altri luoghi.
Nella medesima Padova lavorò molte cose Niccolò Moreto, che visse
ottanta anni e sempre esercitò l'arte; et oltre a questi molti altri, che
ebbono dependenza da Gentile e Giovanni Bellini.
Ma Vittore Scarpaccia fu veramente il primo che fra costoro facesse opere
di conto; e le sue prime opere furono nella scuola di S. Orsola, dove in tela
fece la maggior parte delle storie che vi sono, della vita e morte di quella
Santa; le fatiche delle quali pitture egli seppe sì ben condurre, e con tanta
diligenza et arte, che n'acquistò nome di molto accommodato e pratico
maestro. Il che fu, secondo che si dice, cagione che la nazione milanese gli
fece fare ne' frati minori una tavola alla cappella loro di S. Ambrogio, con
molte figure a tempra. Nella chiesa di S. Antonio, all'altare di Cristo
risuscitato, dove dipinse quando egli aparisce alla Maddalena et altre
Marie, fece una prospettiva di paese lontano che diminuisce, molto bella.
In un'altra cappella dipinse la storia de' martiri, cioè quando furono
crucifissi, nella quale opera fece meglio che trecento figure, fra grandi e
piccole, et in oltre cavalli et alberi assai, un cielo aperto, diverse attitudini
di nudi e vestiti, molti scorti e tante altre cose, e si può vedere che egli non
la conducesse se non con fatica straordinaria. Nella chiesa di S. Iob in
Canareio all'altare della Madonna fece quando ella presenta Cristo
piccolino a Simeone, dove gli figurò essa Madonna ritta, e Simeone col
piviale in mezzo a due ministri vestiti da cardinali. Dietro alla Vergine sono
due donne, una delle quali ha due colombe. E da basso sono tre putti, che
suonano un liuto, una storta et una lira, o vero viola: et il colorito di tutta
la tavola è molto vago e bello. E nel vero fu Vittore molto diligente e
pratico maestro, e molti quadri che sono di sua mano in Vinezia e ritratti di
naturale et altro, sono molto stimati per cose fatte in que' tempi. Insegnò
costui l'arte a due suoi fratelli, che l'immitarono assai: l'uno fu Lazaro e
l'altro Sebastiano, di mano de' quali è nella chiesa delle monache di Corpus
Domini, all'altare della Vergine, una tavola dove ella è a sedere in mezzo a
S. Caterina e S. Marta, con altre Sante e due Angeli che suonano, et una
prospettiva di casamenti, per campo di tutta l'opera, molto bella, della
quale n'avemo i proprii disegni di mano di costoro nel nostro libro.
Fu anco pittore ragionevole ne' tempi di costoro Vincenzio Catena, che
molto più si adoperò in fare ritratti di naturale, che in alcuna altra sorte di