Page 585 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI VITTORE SCARPACCIA ET ALTRI PITTORI VINIZIANI E
LOMBARDI
Egli si conosce espressamente che quando alcuni de' nostri artefici
cominciano in una qualche provincia, che dopo ne seguono molti l'un dopo
l'altro; e molte volte ne sono in uno stesso tempo infiniti; perciò che la
gara e l'emulazione, e l'avere avuto dependenza chi da uno e chi da un
altro maestro eccellente, è cagione che con più fatica cercano gl'artefici di
superare l'un l'altro quanto possono maggiormente. E quando anco molti
dependono da un solo, subito che si dividono, o per morte del maestro o
per altra cagione, subito viene anco divisa in loro la volontà; onde per
parere ognuno il migliore e capo di sé, cerca di mostrare il valor suo. Di
molti dunque che quasi in un medesimo tempo et in una stessa provincia
fiorirno, de' quali non ho potuto sapere, né posso scrivere ogni particolare,
dirò brevemente alcuna cosa; per non lasciare, trovandomi al fine della
Seconda Parte di questa mia opera, indietro alcuni che si sono affaticati per
lasciar il mondo adorno dell'opere loro. De' quali dico, oltre al non aver
potuto aver l'intero della vita, non ho anco potuto rinvenire i ritratti,
eccetto quello dello Scarpaccia, che per questa cagione ho fatto capo
degl'altri. Accettisi dunque in questa parte quello che io posso; poiché non
posso quello che io vorrei.
Furono addunque nella Marca Trivisana et in Lombardia nello spazio di
molti anni, Stefano Veronese, Aldigieri da Zevio, Iacopo Davanzo
bolognese, Sebeto da Verona, Iacobello de Flore, Guerriero da Padova,
Giusto e Girolamo Campagnuola, Giulio suo figliuolo, Vincenzio bresciano,
Vittore Sebastiano e Lazaro Scarpaccia viniziani, Vincenzio Carena, Luigi
Vivarini, Giovanbatista da Cornigliano, Marco Basarini, Giovanetto
Cordegliaghi, il Bassiti, Bartolomeo Vivarino, Giovanni Mansueti, Vittore
Bellino, Bartolomeo Montagna da Vicenza, Benedetto Diana e Giovanni
Buonconsigli, con molti altri de' quali non accade fare ora menzione. E per
cominciarmi dal primo, dico che Stefano Veronese, del quale dissi alcuna
cosa nella vita d'Agnolo Gaddi, fu più che ragionevole dipintore de' tempi
suoi; e quando Donatello lavorava in Padova, come nella sua vita si è già
detto, andando una volta fra l'altre a Verona, restò maravigliato dell'opere
di Stefano, affermando che le cose che egli aveva fatto a fresco, erano le
migliori che insino a que' tempi fussero in quelle parti state lavorate. Le
prime opere di costui furono in S. Antonio di Verona, nel tramezzo della
chiesa, in una testa del muro a man manca, sotto il girare d'una volta; e
furono una Nostra Donna col Figliuolo in braccio, e S. Iacopo e S. Antonio,