Page 582 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Pieve, dove fu onoratamente sepolto l'anno 1524.
Fece Pietro molti maestri di quella maniera, et uno fra gl'altri che fu
veramente eccellentissimo, il quale datosi tutto agl'onorati studi della
pittura, passò di gran lunga il maestro: e questo fu il miracoloso Raffaello
Sanzio da Urbino, il quale molti anni lavorò con Pietro in compagnia di
Giovanni de' Santi suo padre. Fu anco discepolo di costui il Pinturicchio
pittor perugino il quale, come si è detto nella vita sua, tenne sempre la
maniera di Pietro. Fu similmente suo discepolo Rocco Zoppo, pittor
fiorentino, di mano del quale ha in un tondo una Nostra Donna molto bella,
Filippo Salviati; ma è ben vero ch'ella fu finita del tutto da esso Pietro.
Lavorò il medesimo Rocco molti quadri di Madonne e fece molti ritratti, de'
quali non fa bisogno ragionare. Dirò bene che ritrasse in Roma nella
cappella di Sisto, Girolamo Riario e Francesco Piero cardinale di San Sisto.
Fu anco discepolo di Pietro il Montevarchi, che in San Giovanni di Valdarno
dipinse molte opere, e particolarmente nella Madonna l'istorie del miracolo
del latte. Lasciò ancora molte opere in Montevarchi sua patria. Imparò
parimente da Pietro e stette assai tempo seco, Gerino da Pistoia, del quale
si è ragionato nella vita del Pinturicchio, e così anco Baccio Ubertino
fiorentino, il quale fu diligentissimo così nel colorito come nel disegno,
onde molto se ne servì Pietro. Di mano di costui è nel nostro libro un
disegno d'un Cristo battuto alla colonna, fatto di penna, che è cosa molto
vaga.
Di questo Baccio fu fratello, e similmente discepolo di Pietro, Francesco che
fu per sopranome detto il Bacchiacca, il quale fu diligentissimo maestro di
figure piccole, come si può vedere in molte opere state da lui lavorate in
Firenze, e massimamente in casa Giovanmaria Benintendi et in casa
Pierfrancesco Borgherini. Dilettossi il Bacchiacca di far grottesche; onde al
signor duca Cosimo fece uno studiolo pieno d'animali e d'erbe rare, ritratte
dalle naturali, che sono tenute bellissime, oltre ciò fece i cartoni per molti
panni d'arazzo, che poi furono tessuti di seta da maestro Giovanni Rosto
fiammingo, per le stanze del palazzo di sua eccellenza.
Fu ancora discepolo di Pietro, Giovanni Spagnuolo, detto per sopranome lo
Spagna, il quale colorì meglio che nessun altro di coloro che lasciò Pietro
dopo la sua morte; il quale Giovanni, dopo Pietro si sarebbe fermo in
Perugia, se l'invidia dei pittori di quella città, troppo nimici de' forestieri,
non l'avessino perseguitato di sorte che gli fu forza ritirarsi in Spoleto, dove
per la bontà e virtù sua, fu datogli donna di buon sangue e fatto di quella
patria cittadino. Nel qual luogo fece molte opere, e similmente in tutte
l'altre città dell'Umbria. Et in Ascesi dipinse la tavola della cappella di Santa
Caterina nella chiesa di sotto di San Francesco, per il cardinale Egidio