Page 579 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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figliuola di Faraone è ripescato nella cestella. E nella medesima faccia dove
è l'altare, fece la tavola in muro con l'assunzione della Madonna, dove
ginocchioni ritrasse papa Sisto. Ma queste opere furono mandate a terra
per fare la facciata del giudicio del divin Michel Agnolo, a tempo di papa

Paolo III. Lavorò una volta, in torre Borgia nel palazzo del papa, con alcune
storie di Cristo e fogliami di chiaro oscuro, i quali ebbero al suo tempo
nome straordinario di essere eccellenti. In Roma medesimamente in S.
Marco, fece una storia di due martiri allato al Sacramento, opera delle

buone che egli facesse in Roma. Fece ancora nel palazzo di S. Apostolo per
Sciarra Colonna una loggia et altre stanze. Le quali opere gli misero in
mano grandissima quantità di danari, laonde risolutosi a non stare più in
Roma, partitosene con buon favore di tutta la corte, a Perugia sua patria se

ne tornò; et in molti luoghi della città finì tavole e lavori a fresco, e
particolarmente in palazzo una tavola a olio nella cappella de' signori,
dentrovi la Nostra Donna et altri Santi. A S. Francesco del Monte dipinse
due cappelle a fresco, in una la storia de' Magi che vanno a offerire a

Cristo, e nell'altra il martirio d'alcuni frati di S. Francesco, i quali andando al
soldano di Babilonia, furono occisi. In S. Francesco del convento dipinse
similmente a olio due tavole, in una la Resurezione di Cristo, e nell'altra S.
Giovanni Battista et altri Santi. Nella chiesa de' Servi fece parimente due

tavole, in una la trasfigurazione del Nostro Signore e nell'altra, che è
accanto alla sagrestia, la storia de' Magi; ma perché queste non sono di
quella bontà che sono l'altre cose di Piero, si tien per fermo ch'elle siano
delle prime opere che facesse. In S. Lorenzo, Duomo della medesima città,

è di mano di Piero nella cappella del Crucifisso la Nostra Donna, S.
Giovanni, e l'altre Marie, S. Lorenzo, S. Iacopo et altri Santi. Dipinse
ancora, all'altare del Sagramento, dove sta riposto l'anello con che fu
sposata la Vergine Maria, lo sposalizio di essa Vergine. Dopo fece a fresco

tutta l'udienza del Cambio, cioè nel partimento della volta i sette pianeti
tirati sopra certi carri da diversi animali, secondo l'uso vecchio, e nella
facciata, quando si entra dirimpetto alla porta, la Natività e la Resurrezione
di Cristo; et in una tavola un S. Giovanni Batista in mezzo a certi altri Santi.

Nelle facciate poi dalle bande dipinse, secondo la maniera sua, Fabio
Massimo, Socrate, Numa Pompilio, F. Camillo, Pitagora, Traiano, L. Sicinio,
Leonida Spartano, Orazio Cocle, Fabio Sempronio, Pericle ateniese e
Cincinnato. Nell'altra facciata fece le Sibille, i profeti Isaia, Moisè, Daniel,

Davit, Ieremia, Salamone, Eritrea, Libica, Tiburtina, Delfica e l'altre. E sotto
ciascuna delle dette figure fece, a uso di motti, in scrittura alcune cose che
dissero, le quali sono a proposito di quel luogo; et in uno ornamento fece il
suo ritratto che pare vivissimo, scrivendovi sotto il nome suo in questo

modo: Petrus Perusinus Egregius Pictor: perdita si fuerat, pingendo hic
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