Page 590 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pitture, et invero alcuni che si veggiono di sua mano, sono maravigliosi, e
fra gl'altri quello d'un tedesco de' Fucheri, persona onorata e di conto, che
allora stava in Vinezia nel Fondaco de' tedeschi, fu molto vivamente
dipinto.

Fece anco molte opere in Vinezia, quasi ne' medesimi tempi, Giovanbatista
da Conigliano, discepolo di Giovan Bellino; di mano del quale è nella detta

chiesa delle monache del Corpus Domini una tavola all'altare di S. Piero
martire, dove è detto Santo, S. Niccolò e S. Benedetto, con una prospettiva
di paesi, un Angelo che accorda una cetera, e molte figure piccole, più che
ragionevoli. E se costui non fusse morto giovane, si può credere che arebbe

paragonato il suo maestro.
Non ebbe anco se non nome di buon maestro, nell'arte medesima e ne'

medesimi tempi, Marco Basarini, il quale dipinse in Venezia dove nacque di
padre e madre greci, in S. Francesco della Vigna, in una tavola, un Cristo
deposto di croce, e nella chiesa di S. Iob in un'altra tavola un Cristo

nell'orto, et a basso i tre Apostoli che dormono, e S. Francesco e S.
Domenico con due altri Santi; ma quello che più fu lodato di questa opera,
fu un paese con molte figurine fatte con buona grazia. Nella medesima
chiesa dipinse l'istesso Marco, S. Bernardino sopra un sasso, con altri Santi.

Giannetto Cordegliaghi fece nella medesima città infiniti quadri da camera,
anzi non attese quasi ad altro, e nel vero ebbe in cotal sorte di pittura una

maniera molto delicata e dolce, e migliore assai che quella dei sopra detti.
Dipinse costui in S. Pantaleone, in una cappella accanto alla maggiore, S.
Piero che disputa con due altri Santi; i quali hanno indosso bellissimi panni
e sono condotti con bella maniera.

Marco Bassiti fu quasi ne' medesimi tempi in buon conto, et è sua opera
una gran tavola in Vinezia nella chiesa d'i frati di Certosa; nella quale

dipinse Cristo in mezzo di Piero e d'Andrea nel Mare di Tiberiade et i
figliuoli di Zebedeo, facendovi un braccio di mare, un monte e parte d'una
città con molte persone in figure piccole. Si potrebbono di costui molte
altre opere raccontare, ma basti aver detto di questa che è la migliore.

Bartolomeo Vivarino da Murano si portò anch'egli molto bene nell'opere
che fece, come si può vedere, oltre a molte altre, nella tavola che fece

all'altare di S. Luigi, nella chiesa di S. Giovanni e Polo, nella quale dipinse il
detto S. Luigi a sedere col piviale indosso, S. Gregorio, S. Bastiano e S.
Domenico, e dall'altro lato S. Niccolò, S. Girolamo e S. Rocco, e sopra
questi altri Santi infino a mezzo.

Lavorò ancora benissimo le sue pitture, e si dilettò molto di contrafare le

cose naturali, figure e paesi lontani, Giovanni Mansueti, che imitando assai
l'opere di Gentile Bellino, fece in Vinezia molte pitture. E nella scuola di S.
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