Page 803 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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vivere dopo la morte del marito, che maritò due sue bellissime figliuole
nelle più ricche e nobili case di Udine.
Pellegrino da S. Daniello, il quale, come si è detto, fu concorrente di
Giovanni e fu di maggior eccellenza nella pittura, ebbe nome al battesimo
Martino. Ma facendo giudizio Giovan Bellino che dovesse riuscir quello che
poi fu, nell'arte veramente raro, gli cambiò il nome di Martino in Pellegrino.
E come gli fu mutato il nome, così gli fu dal caso quasi assegnata altra
patria: perché stando volentieri a San Daniello, castello lontano da Udine
dieci miglia, et avendo in quello preso moglie e dimorandovi il più del
tempo, fu non Martino da Udine, ma Pellegrino da San Daniello poi sempre
chiamato. Fece costui in Udine molte pitture, delle quali ancora si veggiono
i portegli dell'organo vecchio, nelle facce de' quali, dalla banda di fuori, è
finito uno sfondato d'un arco in prospettiva, dentro al quale è San Piero che
siede fra una moltitudine di figure e porge un pasturale a Santo Ermacora
vescovo. Fece parimente nel didentro di detti sportelli, in alcuni sfondati, i
quattro Dottori della Chiesa in atto di studiare. Nella capella di S. Gioseffo
fece una tavola a olio disegnata e colorita con molta diligenza, dentro la
quale è nel mezzo detto San Giuseppo in piedi con bell'attitudine e posar
grave; et appresso a lui il Nostro Signor piccol fanciullo, et a basso San
Giovanni Battista in abito di pastorello et intentissimo nel suo Signore. E
perché questa tavola è molto lodata, si può credere quello che si dice, cioè
che egli la facesse a concorrenza del detto Giovanni e che vi mettesse ogni
studio per farla, come fu, più bella che quella che esso Giovanni fece del
San Marco, come si è detto di sopra. Fece anco Pellegrino in Udine in casa
Messer Pré Giovanni, agente degl'illustri signori della Torre, una Giuditta
dal mezzo in su in un quadro, con la testa di Oloferne in una mano, che è
cosa bellissima. Vedesi di mano del medesimo nella terra di Civitale,
lontano a Udine otto miglia, nella chiesa di S. Maria, sopra l'altare
maggiore, una tavola grande a olio compartita in più quadri, dove sono
alcune teste di vergini et altre figure con molta bell'aria. E nel suo castello
di San Daniello dipinse a S. Antonio, in una capella a fresco, istorie della
Passione di Gesù Cristo molto eccellentemente; onde meritò che gli fusse
pagata quell'opera più di mille scudi. Fu costui per le sue virtù molto amato
dai duchi di Ferrara, et oltre agl'altri favori e molti doni, ebbe per lor mezzo
due canonicati nel Duomo d'Udine per alcuni suoi parenti.
Fra gl'allievi di costui, che furono molti e de' quali si servì pur assai
ristorandogli largamente, fu assai valente uno di nazione greco, che ebbe
bellissima maniera e fu molto imitatore di Pellegrino. Ma sarebbe stato a
costui superiore Luca Monverde da Udine, che fu molto amato da
Pellegrino, se non fusse stato levato dal mondo troppo presto e giovanetto
affatto. Pure rimase di sua mano una tavola a olio, che fu la prima e