Page 798 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 798





Baldassarre; bene è vero che alcune delle cose che sono in quell'opera,
furono lavorate dal Tribolo scultore fiorentino allora giovanetto, e queste
fra tutte furono stimate le migliori. E perché Michelagnolo con sottilissima
diligenza lavorò le cose minori di quell'opera, le figure piccole che vi sono

meritano di essere più che tutte l'altre lodate. Ma fra l'altre cose vi sono
alcuni mischi con molta pulitezza lavorati e commessi tanto bene, che più
non si può desiderare. Per le quali fatiche fu a Michelagnolo dal detto
cardinale donato giusto et onorato premio e poi sempre carezzato mentre

che visse; e nel vero a gran ragione, perciò che questa sepoltura e
gratitudine non ha dato minor fama al cardinale che a Michelagnolo si
facesse nome in vita e fama dopo la morte. La quale opera finita non andò
molto che Michelagnolo passò da questa all'altra vita d'anni cinquanta in

circa.
Girolamo Santa Croce napolitano, ancor che nel più bel corso della sua vita,

e quando di lui maggior cose si speravano, ci fusse dalla morte rapito,
mostrò nell'opere di scultura, che in que' pochi anni fece in Napoli, quello
che arebbe fatto se fusse più lungamente vivuto. L'opere, adunque, che
costui lavorò di scultura in Napoli, furono con quell'amore condotte e finite,

che maggiore si può desiderare in un giovane che voglia di gran lunga
avanzar gl'altri che abbiano inanzi a lui tenuto in qualche nobile esercizio
molti anni il principato. Lavorò costui in San Giovanni Carbonaro di Napoli
la capella del marchese di Vico, la quale è un tempio tondo, partito in

colonne e nicchie, con alcune sepolture intagliate con molta diligenza. E
perché la tavola di questa capella, nella quale sono di mezzo rilievo in
marmo i Magi che offeriscono a Cristo, è di mano d'uno Spagnuolo,
Girolamo fece a concorrenza di quella un San Giovanni di tondo rilievo in

una nicchia così bello che mostrò non esser inferiore allo Spagnuolo né
d'animo, né di giudizio; onde si acquistò tanto nome, che ancor che in
Napoli fusse tenuto scultore maraviglioso, e di tutti migliore Giovanni da
Nola, egli nondimeno lavorò mentre Giovanni visse a sua concorrenza,

ancor che Giovanni fusse già vecchio et avesse in quella città, dove molto
si costuma fare le capelle e le tavole di marmo, lavorato moltissime cose.
Prese dunque Girolamo per concorrenza di Giovanni a fare una capella in
Monte Oliveto di Napoli dentro la porta della chiesa a man manca,

dirimpetto alla quale ne fece un'altra dall'altra banda Giovanni del
medesimo componimento. Fece Girolamo nella sua una Nostra Donna
quanto il vivo tutta tonda, che è tenuta bellissima figura. E perché misse
infinita diligenza nel fare i panni, le mani e spiccare con straforamenti il

marmo, la condusse a tanta perfezzione che fu openione che egli avesse
passato tutti coloro che in Napoli avevano adoperato al suo tempo ferri per
lavorare di marmo. La qual Madonna pose in mezzo a un S. Giovanni et un
   793   794   795   796   797   798   799   800   801   802   803