Page 794 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITE D'ALFONSO LOMBARDI FERRARESE DI MICHELAGNOLO DA
SIENA E DI GIROLAMO S. CROCE NAPOLETANO SCULTORI E DI
DOSSO E BATTISTA PITTORI FERRARESI
Alfonso Ferrarese, lavorando nella sua prima giovanezza di stucchi e di
cera, fece infiniti ritratti di naturale in medagliette piccole a molti signori e
gentiluomini della sua patria; alcuni de' quali, che ancora si veggiono di
cera e stucco bianchi, fanno fede del buon ingegno e giudizio ch'egli ebbe,
come sono quello del principe Doria, d'Alfonso duca di Ferrara, di Clemente
Settimo, di Carlo Quinto imperatore, del cardinale Ippolito de' Medici, del
Bembo, dell'Ariosto e d'altri simili personaggi. Costui trovandosi in Bologna
per la incoronazione di Carlo Quinto, dove aveva fatto per quello apparato
gl'ornamenti della porta di S. Petronio, fu in tanta considerazione, per
essere il primo che introducesse il buon modo di fare ritratti di naturale, in
forma di medaglie, come si è detto, che non fu alcun grande uomo in
quelle corti per lo quale egli non lavorasse alcuna cosa, con suo molto utile
et onore. Ma non si contentando della gloria et utile che gli veniva dal fare
opere di terra, di cera e di stucco, si mise a lavorar di marmo et acquistò
tanto in alcune cose di non molta importanza che fece, che gli fu dato a
lavorare in San Michele in Bosco fuori di Bologna la sepoltura di
Ramazzotto, la quale gli acquistò grandissimo onore e fama. Dopo la quale
opera, fece nella medesima città alcune storiette di marmo di mezzo rilievo
all'arca di San Domenico nella predella dell'altare. Fece similmente per la
porta di San Petronio in alcune storiette di marmo a man sinistra, entrando
in chiesa, la Resurrezzione di Cristo, molto bella. Ma quello che ai
Bolognesi piacque sommamente fu la morte di Nostra Donna in figure
tonde di mistura e di stucco molto forte, nello spedale della Vita, nella
stanza di sopra. Nella quale opera è fra l'altre cose maraviglioso il giudeo,
che lascia appiccate le mani al cataletto della Madonna. Fece anco della
medesima mistura nel palazzo publico di quella città, nella sala di sopra del
governatore, un Ercole grande che ha sotto l'Idra morta. La quale statua fu
fatta a concorrenza di Zacheria da Volterra, il quale fu di molto superato
dalla virtù et eccellenza d'Alfonso. Alla Madonna del Baracane fece il
medesimo due Angeli di stucco, che tengono un padiglione di mezzo
rilievo; et in San Giuseppo nella nave di mezzo fra un arco e l'altro fece di
terra in alcuni tondi i dodici Apostoli dal mezzo in su di tondo rilievo. Di
terra parimente fece nella medesima città nei cantoni della volta della
Madonna del Popolo, quattro figure maggiori del vivo; cioè S. Petronio, San
Procolo, San Francesco e San Domenico, che sono figure bellissime e di
gran maniera. Di mano del medesimo sono alcune cose pur di stucco a
Castel Bolognese, et alcune altre in Cesena nella Compagnia di San