Page 791 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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conseguir il desiderio loro e riportarsene fama, come fece ne' nostri dì
Properzia de' Rossi da Bologna, giovane virtuosa, non solamente nelle cose
di casa, come l'altre, ma in infinite scienze che non che le donne, ma tutti
gli uomini gl'ebbero invidia. Costei fu del corpo bellissima e sonò e cantò
ne' suoi tempi meglio che femmina della sua città. E perciò ch'era di
capriccioso e destrissimo ingegno, si mise ad intagliar noccioli di pesche, i
quali sì bene e con tanta pazienza lavorò, che fu cosa singulare e
maravigliosa il vederli. Non solamente per la sottilità del lavoro, ma per la
sveltezza delle figurine che in quegli faceva e per la delicatissima maniera
del compartirle. E certamente era un miracolo veder in su un nocciolo così
piccolo tutta la Passione di Cristo, fatta con bellissimo intaglio, con una
infinità di persone, oltre i crucifissori e gli Apostoli. Questa cosa le diede
animo, dovendosi far l'ornamento delle tre porte della prima facciata di San
Petronio, tutta a figure di marmo, che ella per mezzo del marito, chiedesse
agli Operai una parte di quel lavoro, i quali di ciò furon contentissimi, ogni
volta ch'ella facesse veder loro qualche opera di marmo condotta di sua
mano. Onde ella subito fece al conte Alessandro de' Peppoli un ritratto di
finissimo marmo, dov'era il conte Guido suo padre di naturale. La qual cosa
piacque infinitamente, non solo a coloro, ma a tutta quella città, e perciò
gl'Operai non mancarono di allogarle una parte di quel lavoro. Nel quale
ella finì, con grandissima maraviglia di tutta Bologna, un leggiadrissimo
quadro, dove (perciò che in quel tempo la misera donna era
innamoratissima d'un bel giovane, il quale parea che poco di lei si curasse)
fece la moglie del maestro di casa di Faraone, che innamoratasi di Giosep,
quasi disperata del tanto pregarlo, all'ultimo gli toglie la veste d'attorno
con una donnesca grazia e più che mirabile. Fu questa opera da tutti
riputata bellissima et a lei di gran sodisfazzione, parendole con questa
figura del Vecchio Testamento avere isfogato in parte l'ardentissima sua
passione. Né volse far altro mai per conto di detta fabbrica, né fu persona
che non la pregasse ch'ella seguitar volesse, eccetto maestro Amico, che
per l'invidia sempre la sconfortò e sempre ne disse male agli Operai, e fece
tanto il maligno, che il suo lavoro le fu pagato un vilissimo prezzo. Fece
ancor ella due Agnoli di grandissimo rilievo e di bella proporzione, ch'oggi
si veggono, contra sua voglia però, nella medesima fabbrica. All'ultimo
costei si diede ad intagliar stampe di rame e ciò fece fuor d'ogni biasimo e
con grandissima lode. Finalmente alla povera innamorata giovane ogni
cosa riuscì perfettissimamente, eccetto il suo infelicissimo amore.
Andò la fama di così nobile et elevato ingegno per tutt'Italia, et all'ultimo
pervenne agli orecchi di papa Clemente VII, il quale, subito che coronato
ebbe l'imperatore in Bologna, domandato di lei, trovò la misera donna
esser morta quella medesima settimana et esser stata sepolta nello