Page 1066 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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chiromante già si svegliava e cominciava in lui a operare. Per la qual cosa
Bartolomeo giudicò che 'l suo voto fusse esaudito da Dio; e parendogli che
'l fratello gli fusse stato renduto nel figliuolo, pensò a levare Piero da Vinci
e condurlo a Firenze. Così fatto adunque senza indugio, pose Piero, che già

era di dodici anni, a star col Bandinello in Firenze, promettendosi che 'l
Bandinello, come amico già di Lionardo, terrebbe conto del fanciullo e
gl'insegnerebbe con diligenza, perciò che gli pareva che egli più della
scultura si dilettasse che della pittura. Venendo di poi più volte in Firenze,

conobbe che 'l Bandinello non corrispondeva co' fatti al suo pensiero e non
usava nel fanciullo diligenza, né studio, con tutto che pronto lo vedesse
all'imparare. Per la qual cosa toltolo al Bandinello, lo dette al Tribolo, il
quale pareva a Bartolomeo che più s'ingegnasse d'aiutare coloro i quali

cercavano d'imparare e che più attendesse agli studii dell'arte e portasse
ancora più affezzione alla memoria di Lionardo. Lavorava il Tribolo a
Castello, villa di sua eccellenza, alcune fonti, là dove Piero, cominciato di
nuovo al suo solito a disegnare, per aver quivi la concorrenza degl'altri

giovani che teneva il Tribolo, si messe con molto ardore d'animo a studiare
il dì e la notte, spronandolo la natura desiderosa di virtù e d'onore e
maggiormente accendendolo l'essempio degli altri pari a sé, i quali tuttavia
si vedeva intorno. Onde in pochi mesi acquistò tanto, che fu di maraviglia a

tutti, e cominciato a pigliar pratica in su' ferri, tentava di vedere se la mano
e lo scarpello obbediva fuori alla voglia di dentro et a' disegni suoi
dell'intelletto. Vedendo il Tribolo questa sua prontezza et appunto avendo
fatto allora fare un acquaio di pietra per Cristofano Rinieri, dette a Piero un

pezzetto di marmo, del quale egli facesse un fanciullo per quell'acquaio,
che gettasse acqua dal membro virile. Piero, preso il marmo con molta
allegrezza e fatto prima un modelletto di terra, condusse poi con tanta
grazia il lavoro, che 'l Tribolo e gli altri feciono coniettura che egli

riuscirebbe di quegli che si truovano rari nell'arte sua. Dettegli poi a fare un
mazzocchio ducale di pietra sopra un'arme di palle per Messer
Pierfrancesco Riccio, maiordomo del Duca, et egli lo fece con due putti, i
quali intrecciandosi le gambe insieme, tengono il mazzocchio in mano e lo

pongono sopra l'arme, la quale è posta sopra la porta d'una casa, che
allora teneva il maiordomo dirimpetto a San Giuliano allato a' preti di
Sant'Antonio. Veduto questo lavoro, tutti gli artefici di Firenze feciono il
medesimo giudizio ch'el Tribolo aveva fatto innanzi.

Lavorò dopo questo un fanciullo che stringe un pesce che getta acqua per
bocca, per le fonti di Castello, et avendogli dato il Tribolo un pezzo di

marmo maggiore, ne cavò Piero due putti che s'abbracciano l'un l'altro, e
strignendo pesci, gli fanno schizzare acqua per bocca. Furono questi putti sì
graziosi nelle teste e nella persona e con sì bella maniera condotti di
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