Page 1075 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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per la sala del Consiglio grande, concorsono, come s'è detto altrove, tutti
gli artefici a disegnarlo per la sua eccellenza. Tra questi venne ancora
Baccio e non andò molto che egli trapassò a tutti innanzi, perciò che egli
dintornava, et ombrava, e finiva, e gl'ignudi intendeva meglio che alcuno
degli altri disegnatori: tra' quali era Iacopo Sansovino, Andrea del Sarto, il
Rosso ancor che giovane et Alfonso Barughetta spagnolo, insieme con
molti altri lodati artefici. Frequentando più che tutti gli altri il luogo Baccio
et avendone la chiave contraffatta, accadde in questo tempo che Piero
Soderini fu deposto dal governo l'anno 1512 e rimessa in stato la casa de'
Medici. Nel tumulto addunque del palazzo per la rinnovazione dello stato,
Baccio da sé solo segretamente stracciò il cartone in molti pezzi; di che
non si sapendo la causa, alcuni dicevano che Baccio l'aveva stracciato per
avere appresso di sé qualche pezzo del cartone a suo modo: alcuni
giudicarono che egli volesse tòrre a' giovani quella commodità perché non
avessino a profittare e farsi noti nell'arte; alcuni dicevano che a far questo
lo mosse l'affezzione di Lionardo da Vinci, al quale il cartone del
Buonarroto aveva tolto molta riputazione; alcuni, forse meglio
interpretando, ne davano la causa all'odio che egli portava a Michelagnolo,
sì come poi fece vedere in tutta la vita sua. Fu la perdita del cartone alla
città non piccola et il carico di Baccio grandissimo, il quale meritamente gli
fu dato da ciascuno e d'invidioso e di maligno. Fece poi alcuni pezzi di
cartoni di biacca e carbone, tra' quali uno ne condusse molto bello d'una
Cleopatra ignuda, e lo donò al Piloto orefice.
Avendo di già Baccio acquistato nome di gran disegnatore, era desideroso
d'imparare a dipignere co' colori, avendo ferma opinione non pur di
paragonare il Buonarroto, ma superarlo di molto in amendue le professioni.
E perché egli aveva fatto un cartone d'una Leda, nel quale usciva dell'uovo
del cigno abbracciato da lei Castore e Polluce, e voleva colorirlo a olio, per
mostrare che 'l maneggiar de' colori e mesticargli insieme per farne la
varietà delle tinte co' lumi e con l'ombre non gli fusse stato insegnato da
altri, ma che da sé l'avesse trovato, andò pensando come potesse fare, e
trovò questo modo: ricercò Andrea del Sarto suo amicissimo che gli facesse
in un quadro di pittura a olio il suo ritratto, avvisando di dovere di ciò
conseguire duoi acconci al suo proposito: l'uno era il vedere il modo di
mescolare i colori, l'altro il quadro e la pittura, la quale gli resterebbe in
mano et avendola veduta lavorare gli potrebbe intendendola giovare e
servire per essempio. Ma Andrea accortosi, nel domandare che faceva
Baccio, della sua intenzione e sdegnandosi di cotal diffidanza et astuzia
perché era pronto a mostrargli il suo desiderio, se come amico ne l'avesse
ricerco, perciò senza far sembiante d'averlo scoperto, lasciando stare il far
mestiche e tinte, messe d'ogni sorte colore sopra la tavolella et