Page 1497 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1497
da quel tempo che fu finita dal Sansovino fin a l'anno 1565. Nel qual tempo
del mese di dicembre fu messa nella chiesa di Santa Maria del Fiore, per
onorare la venuta della reina Giovanna d'Austria, moglie di don Francesco
de' Medici principe di Fiorenza e di Siena, dove è tenuta cosa rarissima,
insieme con gli altri Apostoli pure di marmo, fatti a concorrenzia da altri
artefici, come s'è detto nelle vite loro.
Fece in questo tempo medesimo per Messer Giovanni Gaddi una Venere di
marmo in sur un nicchio, bellissima, sì come era anco il modello che era in
casa Messer Francesco Montevarchi, amico di queste arti, e gli mandò male
per l'innundazione del fiume d'Arno l'anno 1558. Fece ancora un putto di
stoppa et un cecero bellissimo quanto si può di marmo per il medesimo
Messer Giovanni Gaddi con molt'altre cose, che sono in casa sua, et a
Messer Bindo Altoviti fece fare un camino di spesa grandissima, tutto di
macigno intagliato da Benedetto da Rovezzano, che fu posto nelle case sue
di Firenze; dove al Sansovino fece fare una storia di figure piccole per
metterla nel fregio di detto camino, con Vulcano et altri dei, che fu cosa
rarissima. Ma molto più begli sono due putti di marmo che erano sopra il
fornimento di questo camino, i quali tenevano alcune arme delli Altoviti in
mano, i quali ne sono stati levati dal signor don Luigi di Toledo, che abita
la casa di detto Messer Bindo, e posti intorno a una fontana nel suo
giardino in Fiorenza dietro a' frati de' Servi. Due altri putti pur di marmo di
straordinaria bellezza sono di mano del medesimo in casa Giovanfrancesco
Ridolfi, i quali tengono similmente un'arme.
Le quali tutte opere feciono tenere il Sansovino da tutta Fiorenza e da
quelli dell'arte eccellentissimo e grazioso maestro. Per lo che Giovanni
Bartolini, avendo fatto murare nel suo giardino di Gualfonda una casotta,
volse che il Sansovino gli facesse di marmo un Bacco giovinetto quanto il
vivo, per che dal Sansovino fattone il modello, piacque tanto a Giovanni,
che fattogli consegnare il marmo, Iacopo lo cominciò con tanta voglia, che
lavorando volava con le mani e con l'ingegno. Studiò dico quest'opera di
maniera, per farla perfetta, che si mise a ritrarre dal vivo ancor che fusse di
verno un suo garzone, chiamato Pippo del Fabbro, facendolo stare ignudo
buona parte del giorno, il quale Pippo sarebbe riuscito valente uomo
perché si sforzava con ogni fatica d'imitare il maestro. Ma o fusse lo stare
nudo e con la testa scoperta in quella stagione, o pure il troppo studiare e
patir disagi, non fu finito il Bacco, che egli impazzò in sulla maniera del fare
l'attitudini, e lo mostrò, perché un giorno che pioveva dirottamente,
chiamando il Sansovino Pippo et egli non rispondendo, lo vidde poi salito
sopra il tetto in cima d'un camino, ignudo, che faceva l'attitudine del suo
Bacco; altre volte pigliando lenzuola o altri panni grandi, e' quali bagnati se
gli recava adosso all'ignudo come fusse un modello di terra o cenci et