Page 1502 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dove, accettatolo il Sansovino ben volentieri e fermato l'animo, divenne
capo di tutte le fabbriche loro, con suo onore e commodo. Fece dunque
primamente la fabbrica publica della Zecca, la quale egli disegnò e spartì
dentro con tanto ordine e comodità per servizio e comodo di tanti
manifattori, che non è in luogo nessuno un erario tanto bene ordinato, né
con maggior fortezza di quello, il quale adornò tutto con ordine rustico
molto bello, il quale modo, non si essendo usato prima in quella città, rese
maraviglia assai agli uomini di quel luogo. Per lo che, conosciuto l'ingegno
del Sansovino essere per servizio di quella città atto a ogni loro bisogno, lo
feciono attendere molti anni alle fortificazioni dello stato loro. Né passò
molto, che seguitò per ordine del Consiglio de' Dieci la bellissima e
ricchissima fabrica della libreria di San Marco incontro al palazzo della
Signoria, con tanto ordine d'intaglio, di cornici, di colonne, capitegli e
mezze figure per tutta l'opera, che è una maraviglia. E tutto si è fatto
senza risparmio niuno di spesa, onde costa infino a oggi
centocinquantamila ducati et è tenuto molto in pregio in quella città per
essere piena di ricchissimi pavimenti, di stucchi e di storie per le sale di
quel luogo, e scale publiche adornate di varie pitture, come s'è ragionato
nella vita di Batista Franco, oltre a molte altre belle comodità e ricchi
ornamenti che ha nella entrata della porta principale, che rendono e
maestà e grandezza, mostrando la virtù del Sansovino; il qual modo di fare
fu cagione che in quella città, nella quale infino allora non era entrato mai
modo se non di fare le case et i palazzi loro con un medesimo ordine,
seguitando sempre ciascuno le medesime cose con la medesima misura et
usanza vecchia, senza variare secondo il sito che si truovavano o secondo
la comodità, fu cagione dico, che si cominciassero a fabricare con nuovi
disegni e migliore ordine le cose publiche e le private. Et il primo palazzo
che facesse fu quello di Messer Giorgio Cornaro, cosa bellissima e fatta con
comodi et ornamenti condecenti, di spesa di scudi settantamila. Da che
mosso un altro gentiluomo da Ca' Delfino, ne fece fare al Sansovino un
altro minore con spesa di trentamila scudi, lodatissimo e bellissimo. E dopo
fece quello del Moro con spesa di ventimila scudi, che fu similmente molto
lodato, et appresso molti altri di minore spesa nella città e nel contado. In
tanto che si può dire quella magnifica città oggi per quantità e qualità di
sontuosi e bene intesi edifizii risplendere et essere in questa parte quello
ch'ell'è per ingegno, industria e virtù di Iacopo Sansovino, che per ciò
merita grandissima laude. Essendo con queste opere è stato cagione che i
gentiluomini viniziani hanno condotta l'architettura moderna nella loro
città, perciò che non solo vi si è fatto quello che è passato per le sue mani,
ma molte, anzi infinite altre cose, che sono state condotte da altri maestri
che là sono andati ad abitare et hannovi magnifiche cose operato.