Page 1505 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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vede ancora in una nicchia intorno all'organo, che fu bella figura e molto
lodata; et a Santa Croce della Giudecca fece un Cristo, pure ignudo di
marmo, che mostra le piaghe, con bello artifizio, e parimente a San
Giovanni Nuovo tre figure: Santa Dorotea, Santa Lucia e Santa Caterina; et
in Santa Marina si vede di sua mano un cavallo con un capitano armato
sopra; le quali opere possono stare al pari con quante ne sono in Vinezia.
In Padova nella chiesa di Santo Antonio fece di stucco detto Santo e San
Bernardino vestiti. Della medesima materia fece a Messer Luigi Cornaro
una Minerva, una Venere et una Diana, maggiori del naturale e tutte
tonde; di marmo un Mercurio, e di terra cotta un Marzio ignudo e
giovinetto, che si cava una spina d'un piè, anzi, mostrando averla cavata,
tiene con una mano il piè, guardando la ferita, e con l'altra pare che si
voglia nettare la ferita con un panno, la quale opera, perché è la migliore
che mai facesse costui, disegna il detto Messer Luigi farla gettare di
bronzo. Al medesimo fece un altro Mercurio di pietra, il quale fu poi donato
al duca Federigo di Mantova.
Fu parimente discepolo del Sansovino Tiziano da Padova, scultore, il quale
nella loggia del campanile di San Marco di Vinezia scolpì di marmo alcune
figurette, e nella chiesa del medesimo San Marco si vede pur da lui scolpito
e gettato di bronzo un bello e gran coperchio di pila di bronzo nella
cappella di San Giovanni. Aveva costui fatto la statua d'un San Giovanni,
nel quale sono i quattro Evangelisti e quattro storie di San Giovanni con
bello artifizio, per gettarla di bronzo, ma morendosi d'anni trentacinque,
rimase il mondo privo d'un eccellente e valoroso artefice. È di mano di
costui la volta della cappella di Santo Antonino da Padova, con molto ricco
partimento di stucco. Aveva cominciato per la medesima un serraglio di
cinque archi di bronzo, che erano pieni di storie di quel Santo, con altre
figure di mezzo e basso rilievo, ma rimase anco questo per la sua morte
imperfetto, e per discordia di coloro che avevano cura di farla fare; e
n'erano già stati gettati molti pezzi, che riuscivano bellissimi, e fatte le cere
per molti altri, quando costui si morì e rimase per le dette cagioni ogni
cosa adietro. Il medesimo Tiziano, quando il Vasari fece il già detto
apparato per i signori della Compagnia della Calza in Canareio, fece in
quello alcune statue di terra e molti termini, e fu molte volte adoperato in
ornamenti di scene, teatri, archi et altre cose simili, con suo molto onore,
avendo fatto cose tutte piene d'invenzioni, capricci e varietà, e sopra tutto
con molta prestezza.
Pietro da Salò fu anch'egli discepolo del Sansovino, et avendo durato a
intagliare fogliami infino alla sua età di trenta anni, finalmente aiutato dal
Sansovino, che gli insegnò, si diede a fare figure di marmo. Nel che si
compiacque e studiò di maniera, che in due anni faceva da sé, come ne