Page 1504 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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magnificenza e liberalità di que' signori, e parimente dagl'altri artefici,
referendosi a lui tutto quello di scultura et architettura che è stato in quella
città al suo tempo operato. E nel vero ha meritato l'eccellenza di Iacopo di
essere tenuta nel primo grado in quella città fra gl'artefici del disegno, e

che la sua virtù sia stata amata et osservata universalmente dai nobili e
dai plebei. Perciò che oltre all'altre cose egli ha, come s'è detto, fatto col
suo sapere e giudizio che si è quasi del tutto rinovata quella città et
imparato il vero e buon modo di fabricare.

Ma se ella ha ricevuto da lui bellezza et ornamento, egli all'incontro è da lei
stato molto benificato. Conciò sia che oltre all'altre cose, egli è vivuto in

essa da che prima vi andò insino all'età di settantotto anni sanissimo e
gagliardo, e gli ha tanto conferito l'aria e quel cielo, che non ne mostra in
un certo modo più che quaranta. E ha veduto e vede d'un suo virtuosissimo
figliuolo, uomo di lettere, due nipoti, un maschio et una femmina, sanissimi

e belli, con somma sua contentezza. E, che se è più, vive ancora
felicissimamente e con tutti que' comodi et agi, che maggiori può avere un
par suo. Ha sempre amato gl'artefici, et in particolare è stato amicissimo
dell'eccellente e famoso Tiziano, come fu anco, mentre visse, di Messer

Pietro Aretino, per le quali cose ho giudicato ben fatto, se bene vive, fare
di lui questa onorata memoria, e massimamente che oggimai è per far
poco nella scultura.

Ha avuto il Sansovino molti discepoli in Fiorenza: Niccolò detto il Tribolo,
come s'è detto, il Solosmeo da Settignano, che finì dalle figure grandi in

fuori tutta la sepoltura di marmo ch'è a Monte Casino, dove è il corpo di
Piero de' Medici, che affogò nel fiume del Garigliano. Similmente è stato
suo discepolo Girolamo da Ferrara detto il Lombardo, del quale s'è
ragionato nella vita di Benvenuto Garofalo ferrarese, et il quale, e dal
primo Sansovino, e da questo secondo ha imparato l'arte, di maniera che

oltre alle cose di Loreto, delle quali si è favellato, e di marmo e di bronzo,
ha in Vinezia molte opere lavorato. Costui se bene capitò sotto il Sansovino
d'età di trenta anni e con poco disegno, ancora che avesse innanzi lavorato

di scultura alcune cose, essendo più tosto uomo di lettere e di corte, che
scultore, attese nondimeno di maniera, che in pochi anni fece quel profitto
che si vede nelle sue opere di mezzo rilievo che sono nelle fabriche della
libreria e loggia del campanile di San Marco, nelle quali opere si portò
tanto bene, che poté poi fare da sé solo le statue di marmo et i Profeti che

lavorò, come si disse, alla Madonna di Loreto.

Fu ancora discepolo del Sansovino Iacopo Colonna, che morì a Bologna già
trenta anni sono lavorando un'opera d'importanza. Costui fece in Vinezia
nella chiesa di San Salvadore un San Girolamo di marmo ignudo, che si
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